
Dopo due edizioni saltate per la pandemia, la Formula 1 torna in Canada sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, della cui scomparsa ricorre quest’anno ricorre il 40° anniversario (Quarant’anni senza Gilles, ma Villeneuve è sempre qui). La pista si trova sull’Isola di Notre-Dame, realizzata artificialmente nel 1965 sul fiume San Lorenzo durante i lavori di costruzione della metropolitana di Montreal.
- Secondo i tecnici Brembo rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico al tracciato di Baku su cui si è corso la settimana scorsa. Le staccate, molte decise e ravvicinate, determinano una sollecitazione molto elevata dell’impianto frenante, con temperature d’esercizio elevatissime per dischi e pastiglie, mitigate comunque dalla presenza di alcuni lunghi rettilinei che danno un po’ di respiro ai componenti permettendo di raffreddarsi.
- Al Circuit Gilles Villeneuve i piloti Formula 1 utilizzano i freni soltanto 7 volte, eppure ne hanno bisogno in tutte le prime 3 curve. L’impianto frenante è operativo per 13 secondi al giro, equivalenti al 18 per cento dell’intero Gran Premio. Addirittura 5 sono i punti del tracciato in cui la decelerazione massima raggiunge i 4,8 g.
- Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota dovrebbe esercitare un carico totale superiore alle 67 tonnellate e mezzo sul pedale del freno. In 5 curve infatti il carico sfiora i 150 kg e in un’altra è di 137 kg. Ciò nonostante gli spazi di frenata non appaiono esagerati: 3 superano i 100 metri ma nessuno raggiunge i 110 metri.
- Pirelli presenta le mescole più morbide della gamma, che erano state scelte per Montréal 2019 e che sono state utilizzate nelle ultime due gare in calendario (Monaco e Azerbaijan). In altre parole, in pista avremo C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Nel 2019, la strategia vincente è stata a una sosta, con partenza su medium e arrivo su hard.
- Montréal ha alcuni elementi in comune con Baku, come il focus su trazione e frenata e una superficie stradale che evolve rapidamente, ma presenta velocità più basse e temperature più fresche.
- Il meteo è stato spesso il protagonista nel Gran Premio del Canada: la gara del 2011 detiene il record della più lunga nella storia della Formula 1, a causa di sei periodi di safety car e una lunga interruzione che ha bloccato l’evento per diverse ore. Non è mai facile prevedere le condizioni e c’è anche una ragionevole possibilità di pioggia.
- Delle 7 frenate del GP Canada 6 sono considerate altamente impegnative per i freni e la restante, la curva 2, è light.
- La più dura è quella alla curva 10 perché è l’unica in cui i piloti perdono 221 km/h con la staccata: passano da 284 km/h a 63 km/h in 2,47 secondi durante i quali percorrono 101 metri, grazie ad un carico sul pedale di 148 kg.
Mario Isola: qui ai box si perdono solo 20″ occhio alle strategie
“Il Gran Premio del Canada ha una serie di incognite con cui i team dovranno fare i conti: il meteo è spesso variabile, tutti i dati disponibili sono vecchi di tre anni, la gamma di pneumatici è completamente diversa rispetto all’ultima volta, con mescole e strutture rinnovate. Il tutto su una pista che viene usata raramente, cosa che determinerà un livello di evoluzione molto alto. Rispetto all’ultima volta a Montréal, le mescole dovrebbero risultare più stabili e con finestre di utilizzo più ampie, consentendo ai piloti di spingere di più in ogni stint, con un rischio di surriscaldamento molto più basso.
Un aspetto interessante di questo circuito che potrebbe influenzare le strategie è il tempo che richiede il passaggio ai box: un pilota può entrare e uscire dalla pit lane in meno di 20 secondi, tra i tempi più bassi del calendario”.
Consigli per videogame
A differenza dei piloti, chi si cimenta con il videogioco Formula 1 non ha smesso di divertirsi guidando a Montreal nell’ultimo triennio e pertanto è meno arrugginito. Per effettuare nel miglior modo la staccata alla decima curva bisogna porsi sul lato sinistro della pista. Si frena al cartello dei 100 metri e si scala fino in seconda, cercando di prendere la corda quando inizia il cordolo, ma senza salirci. Poi si allarga tutto, tenendo però presente che dopo l’uscita l’asfalto compie una piega a destra.
Orari: la gara alle 20
Venerdì 17 giugno
Prove Libere 1: ore 20.00 – 21.00
Prove Libere 2: ore 23.00 – 00.00
Sabato 18 giugno
Prove Libere 3: ore 19.00 – 20.00
Qualifiche: ore 22.00 – 23.00
Domenica 19 giugno
Gara: ore 20.00