#Ecotassa: ecco chi paga. Tutti scontenti

L’ecotassa imposta dal Governo sulle auto inquinanti ha avuto un solo grande merito: ha compattato tutti i costruttori e gli operatori dell’automotive. Le principali Associazioni del settore (ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE), hanno rinnovato il grido d’allarme al Governo, al Parlamento e ai consumatori, sugli impatti che la misura in discussione avrà sulsettore automotive

Anche la nuova riformulazione delle misure varate dal Governo ha lasciato tutti perplessi “perchè  ad essere colpite dal malus non saranno solo le autovetture di lusso o di grossa cilindrata, già penalizzate dal superbollo, ma anche moltissimi modelli ampiamente diffusi sulmercato, molti con una fascia media di costo sul quale l’aggravio di una tassa di 1.100 € appare veramente irragionevole”.

Impossibile dar torto alle Associazioni riunite. Perché non è questo l’incentivo che ci vorrebbe per rinnovare il parco auto italiano, con oltre 5 milioni di veicoli ante euro 4 in circolazione. Se l’obbiettivo è quello di ripulire l’aria delle nostre città con questa ecotassa non si va da nessuna parte. Gianluca Pellegrini, direttore di Quattroruote ha twittato: “E’ la vittoria del diesel. Avevo capito che l’obbiettivo fosse disincentivarne acquisto e uso. Quindi i comuni le bloccano e il Governo le promuove: è così”.

L’ ecotassa riguarderà tutte le auto nuove con emissioni di anidride carbonica superiori a 160 g/km che saranno acquistate e immatricolate nel periodo compreso tra l’1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021. Potrà essere applicata anche alle auto precedentemente immatricolate all’estero. L’imposta sarà progressiva in base al seguente schema:

·         161-175 g/km: 1.100 euro

·         176-200 g/km: 1.600 euro

·         201-250 g/km: 2.000

·         Superiore a 250 g/km: 2.500 euro

La nuova tassa, che si aggiungerà a tutte le altre (Iva, imposta provinciale di trascrizione e tassa automobilistica) e si dovrà pagare una tantum all’atto dell’immatricolazione, dovrà essere versata dall’acquirente o da chi chiederà l’immatricolazione utilizzando il modello F24. 

Gli incentivi saranno limitati ai veicoli con emissioni di anidride carbonica fino a 70 g/km e prezzi di listino inferiore a 45 mila euro Iva esclusa (54.900 euro Iva compresa). E aumenterà se l’acquisto sarà accompagnato dalla rottamazione di un’auto Euro 0, 1, 2, 3, 4. In particolare, senza rottamazione il bonus sarà di 4 mila euro per auto con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 g/km e scenderà a 1.500 euro se le emissioni saranno comprese tra 21 e 70 g/km. Con la rottamazione, invece, il bonus salirà, rispettivamente, a 2.500 e 6.000 euro. L’incentivo non sarà illimitato: è previsto un limite di spesa di 60 milioni di euro per il 2019, 70 milioni per 2020 e 2021.

Insomma se improvvisamente volessimo passare tutti ad un’auto elettrica non ci sarebbero soldi per tutti…

Ecco le auto colpite dalla nuova tassa secondo l’elenco diramato da Anfia e Unrae

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

4 commenti

  1. In generale bisognerebbe incentivare il ricambio del parco auto per privilegiare mezzi con recenti tecnologie e meno inquinanti, soprattutto in Italia che in quanto a vecchiaia dei mezzi siamo tra le maglie nere d’Europa, invece ritengo che il criterio scelto (emissioni di CO2 nominali) vada nella direzione opposta perché colpisce tutti indipendentemente dall’uso che se ne fa dell’auto: obiettivamente una persona che viaggia 50.000 km l’anno ha in impatto sulla nostra salute peggiore di chi usa l’auto saltuariamente. Senza contare che l’inquinamento dipende pesantemente anche dalla moralità d’uso (traffico urbano piuttosto che velocità costante in autostrada). Comunque dato che il carbonio del CO2 allo scarico proviene (quasi interamente) dal carburante consumato, non crede sarebbe stato più equo e proporzionale tassare benzina e gasolio piuttosto che l’acquisto dell’auto? Che lei sappia altre associazioni consumatori hanno spinto in tal senso oppure quali norme hanno adottato altri paesi europei sul tema? Grazie.

    1. Tassare il carburante che è già alto di suo? Siamo solo ora scesi sotto 1.5 euro/litro e vogliamo farlo risalire subito. Bisogna solo incentivare le i cittadini a comprare nuove auto, ma se le auto che inquinano poco costano di base 25.000 euro (e ti danno solo la carrozzeria), forse anche questa non è la direzione giusta. Prendiamo ad esempio 2 auto: Yaris a benzina 15.000 euro , Yaris ibrida 18.000 euro. Non è questo il modo ad incentivare le persone a cambiare auto. E poi anche se i motori disel non verranno più prodotti, rimarranno in circolazione ancora per molto tempo perchè un motore disel ti permette di fare anche 300.000km. Urge pensare in altri modi

      1. Sono d’accordo il carburante e’ già troppo tassato…

  2. Certo Sig. Bruschi concordo che bisogna incentivare l’acquisto di auto meno inquinanti, ma il punto è che il governo non ha i soldi per gli ecobonus e deve trovare le coperture. Quindi quale nuova tassa e quale criterio sarebbero più equi verso gli automobilisti per finanziare gli incentivi? Forse io preferirei non avere incentivi ma neppure nuove tasse… questa situazione di turbativa del mercato scontenta soprattutto i piccoli consumatori.

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