
Trimestrale record per la Ferrari nel secondo trimestre, l’ultimo firmato dal presidente Marchionne. Profitti in crescita del 18,1%. Ricavi in lieve calo per l’effetto cambio. Ma il nuovo ad Camilleri definisce “ambiziosi” i target 2022 e la Borsa lo punisce: – 8,35%
Il primo giorno di Louis Camilleri al comando della Ferrari di cui è appena diventato amministratore delegato, è stato più difficile del previsto. Non gli è bastato presentare conti molto positivi per Ferrari nel secondo trimestre. La Borsa ha punito una sua frase realistica, ma incauta. Ha definito raggiungibili ma ambiziosi i target fissati da Marchionne per il 2022. Quella cautela, comprensibile per un manager appena arrivato, è stata giudicata come una frenata e la Borsa ha punito la Ferrari anche a Wall Street.
“I target 2022 li sveleremo a settembre. Ci sono rischi, ma anche opportunità. Faremo di tutto per raggiungerli”.
Follie borsistiche.

Non è bastato presentare conti eccellenti: chiuso il secondo quarto dell’anno con un utile netto di 160 milioni di euro, in crescita del 18,1% rispetto all’analogo periodo 2017, ricavi netti pari a 906 milioni di euro, in calo di pochi milioni Dao 920 milioni di un anno prima, ma in aumento dell’1,4% a cambi costanti, con consegne totali per 2.463 unità, in aumento di 131 unità (+5,6%).
Non è astato confermare le previsioni 2018: consegne oltre 9.000 unità incluse le supercar, ricavi netti maggiori di 3,4 miliardi di euro, ebitda adjusted maggiore o uguale a 1,1 miliardi, indebitamento industriale netto inferiore a 400 milioni inclusa una distribuzione dei dividendi ai possessori di azioni ordinarie e esclusi potenziali riacquisti di azioni.
No, la Borsa ha punito la ragionevole cautela di Camilleri. Dalla Ferrari si pretende sempre il massimo. Vedremo che cosa ci racconterà a metà settembre nel giorno della presentazione del piano al mercato, piano che Marchionne aveva già preparato.
Si supereranno le 10 mila unità (“senza perdere l’esclusività”) , si darà via libera alle motorizzazioni ibride (così da battere i limiti di emissioni), si strizzerà l’occhio all’elettrico ma senza esagerare (se ci sarà una Ferrari elettrica sarà comunque una Ferrari).
”La miglior Ferrari sarà la prossima”, ha detto citando Enzo Ferrari e dopo aver ricordato il presidente Marchionne (“una mente brillante, un cuore generoso, un grande leader”).
Per quanto riguarda la F1 conti e trattative aperte con Liberty sulla linea di quanto sempre dichiarato da Marchionne e perseguito da Arrivabene.