
La Formula 1 torna subito in pista a Gedda sul circuito cittadino più veloce del campionato, una pista con 27 curve ma una velocità media di 253 orari (la pole di Lewis un anno fa). Un circuto che per caratteristiche dovrebbe essere gradito alla Ferrar. Ma occhio alle Safety Car, l’anno scorso intervenne due volte per Mick Schumachee, Perez, Russell e Mazepin).
- Per il secondo anno di fila la Formula 1 gareggia in Arabia Saudita ad una trentina di chilometri dalla storica città di Gedda. Secondo i tecnici Brembo il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4.
- Privo di curve a 90 gradi, questo tracciato ha conquistato l’anno scorso il titolo di più lungo e veloce circuito cittadino nella storia del Mondiale: la media oraria sul giro della pole position è stata di poco inferiore ai 254 km/h. Anche quest’anno la gara si disputerà in notturna, con il via alle ore 20 locali. Una variabile ulteriore, oltre alla vicinanza dei muretti che obbliga i piloti alla massima precisione in frenata.
- Il circuito di Gedda ha il maggior numero di curve di qualsiasi pista del calendario di F1 con 27: 16 a sinistra e 11 a destra. Questo rende più difficile per il team e i piloti prendere il ritmo.
- La pista del GP dell’Arabia Saudita è la seconda più lunga della F1 con 6,174 km. Spa-Francorchamps è l’unico tracciato più lungo (7.004 km). La gestione dell’energia è complicata e si concentra maggiormente sull’MGU-H e sulle prestazioni del sistema ibrido.
- Soltanto in poco più di un quarto delle curve del Jeddah Corniche Circuit i piloti di Formula 1 utilizzano i freni: le 7 frenate sono distribuite lungo il tracciato con l’eccezione dell’ultima prima del traguardo e della prima, le sole in curve consecutive. Due di queste sono peraltro inferiori al secondo e anche per questa ragione in un giro i piloti impiegano i freni per circa 10,3 secondi, equivalenti all’11 per cento della gara.
- Delle 7 frenate del GP Arabia Saudita 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light.
- La più dura per l’impianto frenante è l’ultima curva perché le monoposto vi arrivano dopo aver frenato per l’ultima volta alla curva 22. Alla staccata della curva 27 le auto toccano i 316 km/h prima di utilizzare i freni per 2,8 secondi necessari a scendere a 105 km/h. Nel frattempo percorrono 138 metri con i piloti soggetti a 4,4 g di decelerazione.
- Sia il valore assoluto che la percentuale sono piuttosto bassi per gli standard della Formula 1 attuale, come dimostra il dato del GP Bahrain, disputato la settimana scorsa: complessivi 16 secondi e mezzo di frenate al giro malgrado una pista più corta di 700 metri. Tuttavia in 6 delle 7 frenate del GP Arabia Saudita la decelerazione non è inferiore ai 4 g.
- Come abbiamo visto nel 2021, Jeddah ha un rischio maggiore di Safety Car rispetto ad altre piste a causa della sua natura di pista stradale, con incidenti che impiegano più tempo per liberare e curve veloci che causano incidenti più grandi, mentre una pista più lunga significa che c’è più potenziale per errori. Sono state apportate alcune modifiche per il 2022, per aumentare le aree di deflusso e migliorare la sicurezza.
- I piloti superano i 310 km/h tre volte sui lunghi rettilinei durante le qualifiche. Con tre zone DRS, inoltre, ha una delle più alte percentuali di distanza sul giro a tutto gas, con l’80%.
- Quando venerdì le auto di F1 sscenderanno in pista in Arabia Saudita, saranno passati solo 111 giorni (tre mesi e 21 giorni) dall’ultima corsa a Gedda.
- La Formula 1 torna in Arabia Saudita a meno di quattro mesi dal suo debutto su questo tracciato. Pirelli ha scelto anche quest’anno le mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. In questo caso, però, le vetture e i pneumatici sono completamente nuovi e, per la prima volta quest’anno, i team avranno a disposizione per la gara la mescola C4, visto che per il Gran Premio del Bahrain di settimana scorsa erano state nominate le tre mescole più dure.
- Questa scelta è stata fatta sulla base delle caratteristiche del tracciato di Gedda (sia in termini di layout che di asfalto), delle temperature previste e dei dati raccolti nella gara di debutto nel 2021. L’asfalto recentemente posato offre un buon livello di aderenza (con un punteggio di 3/5 nella classifica Pirelli) e livelli ragionevolmente contenuti di abrasione (un punteggio di 2 su 5 per Pirelli), che dovrebbero portare a usura e degrado moderati.
- Carichi e velocità sono nella media, con un valore complessivo di stress sui pneumatici di tre su una scala di cinque. Dato il layout veloce, la pista non è particolarmente impegnativa in termini di trazione e frenata (2/5 nella classifica Pirelli). E’ previsto un alto grado di evoluzione nel fine settimana, grazie anche alle gare di supporto della Formula 2.
- Il circuito cittadino più veloce nel calendario di Formula 1 è leggermente cambiato rispetto al debutto dello scorso anno, in seguito alle modifiche resesi necessarie per via di alcuni incidenti occorsi in pista nel 2021. Sono state spostate più indietro le barriere di protezione anche al fine di migliorare la visuale in alcune curve, mentre l’ultima curva (la 27) è stata allargata rimuovendo una tribuna, e questo potrebbe far diminuire ulteriormente il tempo sul giro. La curva 13 (delle 27 totali) presenta ancora un banking di 12 gradi e contribuice a rendere il circuito molto veloce, secondo per velocità solo a quello di Monza.
- Il Gran Premio dell’Arabia Saudita, che si corre sulla distanza di 50 giri, è la seconda gara notturna consecutiva in calendario. Questo significa che le temperature della pista possono variare tra una sessione e l’altra – come è avvenuto anche in Bahrain – con FP2 e qualifiche più rappresentative delle condizioni di gara.
Istruzioni per i videogiocatori
Per affrontare in maniera perfetta l’ultima curva del Jeddah Corniche Circuit nel videogioco Formula 1 serve tanto sangue freddo: bisogna spostarsi sul lato destro del tracciato, quasi a sfiorare il muro, iniziando a frenare quando si vede il cartello dei 100 metri. La frenata va accompagnata scalando 3 marce e l’ingresso in curva deve essere ritardato, prendendo la corda in modo da non perdere troppa velocità in uscita.
Mario Isola: una sfida completamente diversa
“Gedda rappresenta una sfida completamente diversa rispetto al Gran Premio di apertura in Bahrain perché le caratteristiche della pista, sia in termini di layout che di asfalto, sono differenti. Inoltre i piloti utilizzerano mescole più morbide questo fine settimana per far fronte alle esigenze specifiche di questa pista, che è veloce quasi quanto Monza. I team arriveranno a Gedda senza aver mai provato prima su questo circuito le nuove vetture con i nuovi pneumatici, e le condizioni potrebbero essere leggermente diverse rispetto all’ultima visita in Arabia Saudita dato che ora la gara si svolge in un altro periodo dell’anno e sono state apportate alcune modifiche al tracciato. Le mescole nominate sono le stesse del 2021, ma sono totalmente nuove rispetto allo scorso anno. Di conseguenza, i team avranno molto lavoro da fare per raccogliere più dati possibili durante le prove libere, soprattutto in FP2 che sarà la sessione più rappresentativa visto che si svolge allo stesso orario di qualifiche e gara”.

Vorrei condividere con lei e tutti gli amici del blog una curiosità: ho letto che Marko ha dichiarato che RB non avrà problemi di freni a Jeddah perché il circuito non è impegnativo sui freni… sorrido perché ovviamente non risponde alla , ma sottointende tensione di RB e guerra psicologica giocata con la comunicazione…
Beh però gli avversari sanno che tipo di pista è Gedda… quindi non essendo impegnativa sui freni…