A meno di una settimana dalla doppietta rossa del Bahrain la Formula 1 tornanin pista a Gedda con una domanda in testa: la Ferrari sarà ancora la macchina da battere?
E’ dal 2004,dai tempi gloriosi di Michael Schumacher che la Ferrari non vince le prime due gare del campionato. Sembra quasi che all’alba dei 75 anni appena compiuti, le sia venuta una gran voglia di riscrivere la storia.
La pista di Gedda è molto differente da quella del Bahrain (Gedda istruzioni per l’uso), ma ha caratteristiche che potrebbero favorire ancora il super motore made in Maranello che ha fatto volare anche Haas e Alfa Romeo Sauber. Gedda è una pista dove si tiene l’acceleratore schiacciato per l’80% del tempo sul giro. Il motorone Ferrari potrebbe aiutare anche se le frenate meno brusche non dovrebbero mandare in affanno Red Bull che nella prima gara ha avuto anche un problema di surriscaldamento.
Dopo quello che si è visto in Bahrain e nonostate le dichiarazioni di Binotto (“il favorito resta Max”). non c’è dubbio che il grande favorito anche in Arabia Saudita si Charles Leclerc che tra l’altro sui circuiti cittadini si esalta. Servirà un altro weekend perfetto. Senza errori umani o defaillance tecniche. E servità una grande capacità di lettura della gara perchè il rischio Safety Car è davvero altissimo (l’anno scorso la Safety Car entrò in scena 5 volte e in totale vennero percorsi 16 giri).
“Si tratta di un circuito indubbiamente complesso, fatto di ben 27 curve e molto lungo – ha detto Xavi Marcos Padros il race engineer di Charles – . Già lo scorso anno ci siamo resi conto di come la gestione del traffico in qualifica e dei doppiati in gara fosse un fattore chiave. È fondamentale dare quante più informazioni al pilota così che possa, fin dalle prove libere, trovare il ritmo e la confidenza necessaria per spingere tra i muretti. Per fare questo il pilota ha bisogno di girare con continuità e io, al pari del mio collega Riccardo Adami con Carlos, cerco di metterlo in condizione di centrare questo obiettivo”.
“Nella gara di domenica scorsa l’aspetto più difficile da gestire è stato senza dubbio il consumo delle gomme: avendo pneumatici completamente nuovi – esordivano i Pirelli da 18” che hanno preso il posto del precedente modello da 13” – avevamo diverse incognite su come si sarebbero comportati in corsa. Per questo avevamo costantemente l’occhio sullo stato del battistrada e cercavamo di dare più informazioni possibili al pilota. Devo dire che Charles, che per me è un vero talento, negli ultimi anni è cresciuto in maniera evidente anche nella gestione delle gomme in gara e per questo la mia domenica è stata un po’ più semplice di quanto mi potessi aspettare”, ha aggiunto l’ingegnere dell’auto di Leclerc.
Il rischio Safety Car è altissimo. Il rischio incidente pure. la pista è stretta tra i muretti con visibilità ridotta (anche se migliorata dallo scorso anno). Sarà necessario trovare subito il ritmo. La Ferrari è la squadra che conosce meglio la sua monoposto e potrebbe essere un vantaggio nella ricerca degli assetti giusti.
L’avversaria sarà ancora la Red Bull di Verstappen che l’anno scoso qui fu protagonista di un duello feroce con Hamilton (ricordate quando si fece quasi tamponare in rettilineo). Tra lui e Charles però finora ha prevalso la correttezza e tutto lasci credere che il loro possa essere un duello senza scorrettezze.
Difficile che Hamilton e la Mercedes possano tornare competitivi subito. I lunghi rettilinei di Gedda e l’altissima velocità (336,6 orari la velocità massima sulla Jeddah Corniche tre mesi fa da Kimi Rȃikkönen con l’Alfa Romeo Racing a motore Ferrari) non aiuteranno i saltellamenti Mercedes. Sarà comunque interessante la seconda puntata del duello tra Lewis e Russell.
