
L’appuntamento è per venerdì sera su Rai 2 alle 21.20. Novanta minuti per raccontare 100 anni di storia di Monza. Un’impresa non semplice che infatti non è completamente riuscita. La lettura cronologica appesantisce il racconto perché ovviamente bisogna aspettare più di 40 minuti per arrivare alle immagini più spettacolari a colori che, probabilmente per problemi di diritti, vengono anche sfruttate poco.
Un racconto attraverso gli eroi di Monza, piloti e non solo piloti, forse avrebbe potuto essere più spettacolare e avvincente. Bella la voce narrante di Pannofino, ottimi gli interlocutori scelti con qualche obiezione: perché Briatore? Che ha fatto per Monza? Perché Irvine e non Ivan Capelli che e’ pure milanese? Se si voleva lo straniero allora era meglio cercare un Andretti, uno Scheckter…
Pino Allievi ed Ercole Colombo sono pieno di storie e aneddoti su Monza: andavano sfruttati meglio.
Insomma guardatelo perché ne vale comunque la pena, ma se seguendo il documentario Rai su Gilles mi sono emozionato qui è mancata l’emozione che cent’anni di storia unica avrebbero potuto trasmettere.
Nel gennaio del 1922, su progetto dell’architetto Alfredo Rosselli – con la consulenza dell’ingegnere Piero Puricelli e sotto l’egida dell’Automobile Club di Milano – vide la luce l’Autodromo di Monza Circuito Velocissimo. Costruito in Italia in soli 110 giorni, era l’autodromo più veloce al mondo con un circuito che, oltre al percorso stradale, prevedeva un anello di alta velocità con curve paraboliche che permettevano di testare la velocità di punta dei veicoli.
Nel documentario la storia del circuito si intreccia con quella del Paese e del mondo attraversando eventi importantissimi: due guerre mondiali, l’avvento del fascismo, la liberazione, lo sviluppo economico, le crisi petrolifere, il passaggio alle energie pulite. Ma anche passaggi storici come le modifiche dei tracciati, l’imporsi del tema della sicurezza, il progresso tecnologico, le gare epiche, le grandi rivalità sportive, le guerre tra i marchi dei costruttori più importanti, l’ospitalità offerta ad eventi automobilistici mondiali.
Immenso orgoglio italiano: il massimo di velocità, spettacolarità, emozioni e innovazione tecnologica, nell’unico tracciato al mondo nel quale da 100 anni la Formula1 dà il meglio di sé. Pista leggendaria per tutti i piloti più grandi, le scuderie più prestigiose e milioni di appassionati e tifosi di ogni parte del mondo”
Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci Italia
E’ l’attore Francesco Pannofino a guidarci alla scoperta di storie che si incrociano, si contrappongono e si rilanciano e del loro rapporto con la parte più operosa del grande territorio lombardo, facendoci incontrare le tante personalità che ci racconteranno aneddoti e curiosità attraverso un lungo secolo di storia, che ha cambiato le auto e il circuito sul quale si sperimentava il futuro. Un futuro teso sempre più ad affermare, con la mobilità, l’indipendenza dell’essere umano del ventesimo e ventunesimo secolo, la nostra idea del mondo e la nostra idea di noi nel mondo.
Un prodigio di velocità fin dalla sua nascita. All’AC Milano – che lo ha ideato, progettato e costruito – per completare l’Autodromo Nazionale Monza bastarono 110 giorni. Cento anni dopo, lo festeggiamo con l’impegno di far sì che continui a ospitare le migliori gare internazionali – a partire dalla Formula 1 – e di mantenere sempre alto il prestigio di un circuito unico al mondo
Geronimo La Russa, presidente AC Milano
Tra le tante autorevoli testimonianze, Charles Leclerc, Pilota della Scuderia Ferrari, gli ex Jean Alesi e Eddie Irvine, insieme agli ex piloti Giacomo Agostini, Michela Cerruti, Giancarlo Fisichella, il giornalista sportivo Pino Allievi e il fotografo Ercole Colombo. E ancora Mattia Binotto, Team Principal Scuderia Ferrari, Flavio Briatore, F1 Ambassador, Luca Cordero Di Montezemolo, ex DS e Presidente Ferrari, Stefano Domenicali, Presidente e Amministratore Delegato F1, Piero Ferrari, Vice Presidente Ferrari, Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club Italia, Geronimo La Russa, Presidente Automobile Club Milano, Giuseppe Redaelli, Presidente Autodromo Nazionale Monza e Lorenzo Ardizio, Curatore del Museo Alfa Romeo.
Tra le curiosità, sfreccia nel documentario anche la mitica Maserati-Eldorado, che nel 1958 rivoluzionò il mondo della competizione automobilistica come prima vettura da corsa sponsorizzata da un’azienda esterna al mondo automobilistico. Un passaggio di cui non capisco davvero l’utilità visto che quell’auto nella sua sola apparizione monzese rischio’ di ammazzare Moss.
L’Autodromo di Monza è un luogo senza tempo, custode di storie, eventi, sogni, speranze che in cento anni hanno vissuto migliaia di persone, in pista e sulle tribune. E’ più di un semplice circuito automobilistico: ha sfidato il tempo, attraversato guerre, chiusure, ristrutturazioni e ancora oggi la sua storia vive e si rinnova, memore di un glorioso passato, intrecciandosi con la storia dell’automobile e dell’indipendenza che la sua introduzione ha promosso nell’animo della cultura occidentale.