La Ferrari c’è anche in Francia, ma Sainz scatterà dal fondo

C’era una volta nel sud della Francia una pista da uomini veri con un rettilineo infinito e una curva a Signes dove i professori della Formula1 portavano gli ultimi arrivati per far vedere la differenza tra i piloti che quella curva la prendevano in pieno e chi invece alzava il piedino.

Oggi quella pista e’ un lontano ricordo e LeCastellet e’ un circuito coloratissimo ma anche poco significativo dal punto di vista del pilotaggio. Una pista che rischia di restare fuori dal campionato nei prossimi anni e che in pochi rimpiangeranno.

Il weekend francese, torrido con 59 gradi sull’asfalto, e’ cominciato con la Ferrari di Leclerc davanti a Verstappen di 91 millesimi in mattinata e con quella di Sainz di 101 millesimi davanti a Charles nel pomeriggio. Niente male. La Ferrari ha cominciato a viaggiare veloce appena scesa in pista. Impressionante con un ritmo sempre migliore e interessante anche in prospettiva gara dove per ora la Red Bull e’ però un pelo avanti.

La Ferrari ha i migliori tempi nel primo e nel terzo settore pagando solo in quello centrale il più veloce con il lungo rettilineo. In qualifica quando sfrutterà in pieno il motore potrebbe risolvere il problema. Ha funzionato anche il nuovo fondo portato in pista e utilizzato al mattino da Charles e al pomeriggio da Carlos.

Saranno Max e Charles a lottare per la pole che qui conta molto. Chi parte davanti vince sempre che non sbagli la partenza (a tal proposito la Scuderia ha portato una nuova frizione). Charles per l’occasione ha un casco con immagini che ricordano i suoi inizi. Lui sui kart (ha cominciato a una sessantina di km da qui) papà e il suo amico Jules. Un tributo a chi lo ha fatto cominciare l’avventura meravigliosa.

Sainz non sarà della battaglia: seguita la stessa strategia adottata con Leclerc in Canada, cambiando il motore e scattando dal fondo dello schieramento. La pista favorirà il recupero ma andare oltre la quarta/quinta posizione non sarà semplice.

Perez ha avuto qualche difficoltà con un paio di testa coda in mattinata. Checo sembra essersi perso dopo la vittoria di Monaco e non ha digerito le ultime modifiche portate in pista. A dire il vero le novità portate a LeCastellet non sono piaciute troppo neppure a Max.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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