
Carlos Sainz ha dipinto il suo capolavoro. Lo ha fatto con intelligenza, astuzia, tanta testa e non solo con velocità. E’ lui il nuovo re di Singapore, l’uomo che ha interrotto il regno della Red Bull dopo 14 vittorie consecutive. Un successo magistrale perchè alla fine ha avuto addirittura la freddezza di far avvicinare Norris per concedirgli il Drs, così da poter respingere l’attacco delle due Mercedes che arrivavano velocissime dopo aver montato gomme fresche.
Dopo 25 gare e 434 giorni la Ferrari ritrova una vittoria che mancava dalla gara austriaca dello scorso anno. Dopo la resurrezione di Monza è arrivato il paradiso di Singapore in un weekend in cui ha sfruttato la sua velocità in qualifica costruendo una gara intelligente.
Oggi la Ferrari non era la più veloce in pista, ma ha vinto. Lo ha fatto giocando di squadra e di strategia con una grande intelligenza, una delle doti migliori di Carlos Sainz. Charles Leclerc si è trasformato in tappo e ha fatto lo scudiero di Carlos fino al primo cambio gomme. La Ferrari ha giocato bene le sue carte, ha splittato la scelta delle gomme al via, regalando a Leclerc uno scatto bruciante sulle morbide. Charles le ha sfruttate saltando davanti a Russell e proteggendo il suo compagno di squadra nella sua fuga verso la vittoria. Una fuga intelligente però perchè Carlos non ha mai forzato, ha gestito magnificamete le gomme mentre dietro Leclerc cercava di stare a distanza (fino a 5″) per tenere lontani gli altri.
La Safety Car innescata da Sargeant avrebbe potuto complicare la vita a Sainz, ma la Ferrari ha gestito bene il cambio gomme. Solo Leclerc ci ha rimesso, restando imbottigliato nel traffico dei rientri e scivolando in sesta posizione. La Red Bull di Max a quel punto si è trovata al secondo posto, ma non era giornata. Le Red Bull che non avevano cambiato gomme, sono crollate e alla fine il dominatore della stagione si è dovuto accontentare del quinto posto. Capiremo in Giappone qado ha influito la nuova direttiva tecnica sulla rigidità delle ali.
Là davanti Sainz ha cominciato a gestire il gruppo tenendo un ritmo che gli permettesse di percorrere 42 giri sulle Pirelli bianche. Lo ha fatto magistralmente travestendosi poi da stratega alla fine quando, prima che lo pensasse il team, ha deciso di sfruttare Norris per difendersi dall’attacco delle Mercedes che, cambiatre gommesotto Virtual safety Car, avevano giocato il tutto per tutto guadagnando un secondo e mezzo a giro. Non abbastanza contro il Sainz di oggi. Russell per reggere quel ritmo è finito a muro nell’ultimo giro, liberando il posto sul podio per Hamilton.
Sainz non ha sbagliato nulla. E risentire l’inno di Mameli dopo così tanto tempo, è stata una bella sensazione.