Leclerc si è tagliato lo stipendio, Vettel non ancora. Ecco che altro emerge dall’intervista di Mattia Binotto della scorsa settimana…
Prima di diventare il miglior pilota di ogni epoca, Charles Leclerc dovrebbe incominciare a vincere con una certa costanza. Lo sa lui e lo sa bene anche Mattia Binotto che continua a coccolarsi il suo pupillo. Charles, in queste ultime settimane a motori spenti, si è messo in evidenza per un bel gesto, passato in secondo piano. Non ha solo posato per Giorgio Armani, recitato con Claude Lelouch, scherzato con Alessandro Cattelan e perso il confronto virtuale con George Russell. Si è anche ridotto lo stipendio. Lo ha raccontato proprio Mattia Binotto nell’intervista rilasciata a La Stampa l’altro giorno: “L’ultima volta che si siamo sentiti, pochi giorni fa, l’ho ringraziato per la sua adesione spontanea al programma di riduzione degli ingaggi…”.
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Altri team hanno fatto dei comunicati, hanno sbandierato le riduzioni degli ingaggi dei loro piloti (vedi McLaren), la Ferrari lo ha fatto scivolare tra le righe di un’intervista in cui il focus era stato posto su altro. Ma dietro quel ringraziamento di Mattia Binotto c’è soprattutto un’altra verità: Leclerc si è tagliato lo stipendio, Vettel proprio no. In Ferrari la prima linea dirigenziale ha deciso di tagliarsi lo stipendio in un momento di emergenza in cui l’azienda è comunque stata una delle più attive nella sua operazione denominata “back on track” che ha consentito a tutti i dipendenti e anche ai loro famigliari di essere sottoposti (volontariamente) ai test sierologici. Un modello che è stato indicato come un esempio da seguire.
Operazioni che hanno avuto un costo. “Il valore complessivo di questi interventi si avvicina ai 2 milioni di Euro – ha comunicato Maranello – cui contribuiscono il Presidente, l’Amministratore Delegato e i membri del CdA con la rinuncia ai propri compensi per il resto dell’anno, e il Senior Management Team che ha destinato a questa causa il 25% della propria retribuzione per il medesimo periodo. Anche in questo modo Ferrari desidera esprimere concretamente la propria vicinanza e solidarietà in una fase di difficoltà e incertezza per il territorio e per il Paese”.
Adesso sappiamo che anche Leclerc si è tagliato il 25% dello stipendio che si avvicina ai 10 milioni di euro, un taglio di due, due milioni e mezzo. Certo Charles ha il futuro in mano e non ci metterà molto a recuperare, ma è il gesto che conta. Vettel invece non ha comunicato nulla. Non vuole rinunciare ai suoi 40 milioni di ingaggio per questo 2020, il suo ultimo anno da ferrarista. Nessuno glielo ha chiesto, è vero, ma neppure a Charles è stata spedita una raccomandata per proporglielo. Ma lui è un predestinato. Ha capito da solo cosa fare.
se vettel si tagliasse lo stipendio nella stessa percentuale vorrebbe dire rinuciare a dieci milioni, in pratica pagherebbe lui lo stipendio di Charles. Si può certo criticare il mancato gesto (almeno finora) ma visto da parte sua, con un futuro lontano dalla rossa e con la prospettiva di un ingaggio futuro sicuramente al di sotto di questo livello, lo si può anche capire. Certo che a me, comune mortale, queste cifre basterebbero per i prossimi 100 anni, eredi inclusi!
È proprio una brutta macchia per Vettel, non ci sono scuse. Proprio perché guadagna uno sproposito di ingaggio (ormai anche da molti anni) poteva meglio assorbire la richiesta e rendersi conto dell’importanza del gesto. In Ferrari e in altre grandi aziende italiane sono stati richiesti sacrifici ai dipendenti (cassa integrazione) e tagli volontari agli stipendi per i dirigenti (quelli “normali”, non solo le prime linee dei CDA) pur di salvaguardare il bene principale: la resistenza finanziaria delle aziende che vuol dire del lavoro futuro di tutti. Mi ha molto deluso.
Tenga conto che lui ormai era fuori dal progetto. Se avesse avuto un nuovo contratto sono convinto che avrebbe fatto la stessa scelta di Charles..