#Hamilton non si ferma: abbattete le statue razziste

Lewis Hamilton continua ad alzare la voce. Instagram è il suo megafono contro il razzismo. “La statua di Edward Colston, mercante di schiavi, è stata buttata giù!!! Il nostro paese ha onorato un uomo che ha venduto schiavi africani! Tutte le statue di uomini razzisti che hanno fatto soldi dalla vendita di vite umane dovrebbero essere tolte!”.

Hamilton che domenica aveva spiegato perchè a tanto a cuore il problema (#Hamilton rivela: da bambino bullizzato e picchiato per il mio colore) oggi ha addirittura sfidato i governi di tutto il mondo a “rimuovere pacificamente” le statue che raffigurano personaggi che nel corso della loro vita hanno denotato comportamenti o atti razzisti.

Vedi anche https://www.ilgiornale.it/news/sport/nero-bullizzato-questo-guido-cos-1868760.html

e chi era Colston https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Colston

“Chi sarà il prossimo? Sfido i presidenti del governi di tutto il mondo a seguire l’esempio, togliere queste statue, per unirsi alla rimozione pacifica di questi simboli razzisti”.

Prima di abbattere la statua di Colston (https://tg24.sky.it/mondo/2020/06/08/black-lives-matter-bristol-statua-video alcuni manifestanti avevano imbrattato anche la statua di Sir Winston Churchill cancellando il suo nome con una bomboletta nera e scrivendo: “Fu un razzista”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. […] di scherzare (vedi il tweet Mercedes), dopo aver recitato alla Muhammed Ali nei giorni scorsi (#Hamilton non si ferma: abbattete le statue razziste e #Hamilton rivela: da bambino bullizzato e picchiato per il mio […]

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