
Bentornati a Monte Carlo, il circuito più temuto, ma forse anche il più amato dai piloti. Vincere qui fa una storia a sè. Vale più di qualsiasi altra vittoria. Si entra in un club elitario composto finora da 34 piloti in 67 edizioni della gara (quelle valide per il Mondiale).
- Per la prima volta il GP Monaco si disputa in tre giorni consecutivi, rompendo la tradizione che prevedeva i primi turni di libere il giovedì e riposo il venerdì. Un brutto colpo alla tradizione. Monaco aveva un suo fascino anche per quel giorno off. Tanto risparemiare è impossibile visto che gli hotel fanno pagare la settimana.
- Secondo i tecnici Brembo il Circuit de Monaco rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico alle ultime quattro piste su cui si è corso.
- Il circuito, che si snoda per le strade del Principato, è caratterizzato da alto carico aerodinamico e elevate percentuali di tempo speso in frenata. Oltre tutto a marzo è stata riasfaltata buona parte della pista, per garantire un’aderenza in linea con gli altri circuiti. Ciò potrebbe accrescere le temperature di pinze e fluido freni, essendo maggiore la potenza frenante scaricabile a terra.
- Il Circuit de Monaco è la pista più corta del Mondiale, con i suoi 3.337 metri, ma necessita di 9 frenate per giro. Il Mirabeau (curva 5) e il Loews (curva 6) sono però le sole curve consecutive del tracciato in cui i piloti devono affidarsi ai freni. Non raggiungendo nemmeno i 300 km/h, le staccate sono tutte inferiori ai 105 metri.
- In un giro i piloti di Formula 1 utilizzano i freni per poco meno di 15 secondi, equivalenti al 21 per cento dell’intero Gran Premio. Questo è un indice di quanto sia l’accumulo di temperature nell’impianto essendo bassa la velocità media e il tempo per raffreddare tra una frenata e l’altra. Tre delle 9 frenate non raggiungono nemmeno il secondo mentre altrettante superano i 2 secondi. Il carico complessivo esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi supera le 73 tonnellate.
- Delle 9 frenate del Circuit de Monaco 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono light.
- La più dura per l’impianto frenante è quella dopo il traguardo, la S.te Devote: le monoposto vi arrivano a 283 km/h e scendono a 113 km/h in soli 85 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 1,66 secondi esercitando un carico di 134 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 4,3 g.
- A distanza di una settimana dall’utilizzo dei pneumatici più duri della gamma per il Gran Premio di Spagna, ora sono le mescole più morbide ad essere state selezionate per il tracciato più glamour di tutti: Monaco. La C3 sarà la P Zero White hard, la C4 la P Zero Yellow medium e la C5 la P Zero Red soft.
- Come Barcellona, Monaco è un tracciato estremamente noto ai team: è infatti uno degli unici quattro circuiti ancora in calendario tra quelli che erano già presenti nella stagione inaugurale di Formula 1 nel 1950. Però a differenza degli altri tre, Monza, Spa e Silverstone, non ha ancora cambiato layout in modo significativo mantenendo la velocità media più bassa di qualsiasi altra pista e poche vie di fuga, motivo per cui è notoriamente difficile effettuare sorpassi.

- Per via dell’asfalto scivoloso delle strade usate per il tracciato, (che ogni sera vengono aperte al traffico) e delle basse velocità che si raggiungono, i pneumatici non sono particolarmente stressati e usura e degrado sono minimi, ma si assiste ad un alto grado di evoluzione della pista ogni giorno. Per questi motivi la strategia ad una sosta è solitamente la norma a Monaco, ma c’è una finestra di pit stop piuttosto ampia e i tempi delle soste possono essere influenzati da safety car che entrano in azione molto spesso in questo circuito a causa delle vie di fuga limitate.
- A Monaco le vetture adottano un assetto speciale con alto carico aerodinamico per massimizzare l’aderenza alle basse velocità, con grip garantito meccanicamente dai pneumatici e aerodinamicamente dal carico. Questo gran premio rappresenta ovviamente il debutto a Monaco per la nuova generazione di vetture di Formula 1 con pneumatici da 18 pollici, quindi i team dovranno comprendere come reagiscono in queste condizioni uniche, considerato anche che il meteo sulla costa mediterranea a volte è difficile da prevedere in questo periodo dell’anno.