Aver preferito Ford a Porsche può sembrare tecnologicamente una follia, ma la scelta Red Bull per il suo futuro ha dei motivi profondi che vanno al di là del supporto tecnico che le due case possono offrire.
Red Bull ha scelto Ford perché la casa americana non ha mai chiesto di entrare nell’azionariato del team. La sua è una partnership tecnologica che on arriverà neppure a fornire in toto i propulsori che saranno progettati e costruito nella nuova sede della Red Bull Powertrain dove già si lavora sui motori lasciati un eredità da Honda.
“Si tratta di un rapporto molto diverso da quello discusso con Porsche – ha confermato Horner -. Si tratta di un accordo puramente commerciale e tecnico. Non c’è alcuno scambio di azioni o partecipazioni all’interno dell’azienda. È un accordo molto semplice in cui avremo la possibilità di condividere e accedere alla ricerca e sviluppo, in particolare per quanto riguarda l’elettrico, la tecnologia delle celle, lo sviluppo del software e così via. E poi, dal punto di vista commerciale, ovviamente, con la prevalenza di Ford negli Stati Uniti, come partner commerciale, ci permette di ottenere una penetrazione ancora maggiore in quel mercato”.
L’accordo con Ford è un grand colpo dal punto di vista commerciale e di marketing. Red Bull e Ford insieme possono davvero conquistare il mercato statunitense. Ma l’obbiettivo del team non è di fa vendere più lattine in Usa o più Ford in tutto il mondo. L’obiettivo è continuare a vincere in Formula 1 quando comincerà la nuova era motoristica e gli avversari non si chiameranno più solo Ferrari, Mercedes e Renault, ma entreranno in gioco anche Audi e forse Porsche e la stessa Honda che continua il suo tira molla. Basterà l’alleanza con Ford a tenere Red Bull a quel livello? La domanda è soprattutto questa.
“Credo che nei prossimi tre anni ci sarà uno scambio di conoscenze, in particolare sul fronte dei veicoli elettrici, e Ford ha investito miliardi di dollari nell’elettrificazione di alcuni dei suoi prodotti – ha aggiunto Horner -. E naturalmente la batteria svolge un ruolo fondamentale nell’unità di potenza 2026. Per noi, quindi, questa era un’area in cui eravamo scoperti, ma con la partnership con Ford, credo che l’abbiamo colmata e saremo in grado di competere con gli altri produttori senza avere debolezze, se si considerano le dimensioni, la profondità e la forza di Ford”.
C’è molta fiducia nel costruttore statunitense che certamente ha un ottimo know how sull’elettrificazione, ma non superiore a Audi, Mercedes o alla stessa Renault che sta faticando con Alpine. Insomma la scommessa è di quelle importanti. A dare garanzie credo sia piuttosto la struttura messa piedi da Red Bull strappando ottimi ingegneri alla concorrenza.
Ford mette le ali a Red Bull dal punto di vista commerciale. Ma da punto di vista tecnologico la sensazione è che sia Red Bull a dover mettere le ali a Ford.
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