Pirro torna in pista: seguirà i giovani della McLaren

Emanuele Pirro, cinque volte vincitore a Le Mans con l’Audi, torna in pista. La McLaren lo ha nominato capo del rinnovato programma junior per lo sviluppo di giovani talenti, che ora comprende anche i team di IndyCar e Formula E. L’accademia seguirà i talenti sin dai kart, sostenendo il loro percorso nelle categorie propedeutiche fino alla Formula 1.

Emanuele non è stato soltanto un pilota di talento, molto bravo a trasferire le indicazioni agli ingegneri, bravissimo a sviluppuare le auto e poi a guidarle fino alla vittoria come segnala il suo curriculum nelle gare di durata. Emanuele è soprattutto una persona per bene con una famiglia innamorata delle corse. I suoi figli, Goffredo e Cristoforo, sono ingegneri e lavorano in pista, anche sua moglie Marlene, sempre la stessa da quando correva (e non capita spesso in quel mondo) alla fine si è lasciata contagiare e coinvolgere.

In fin dei conti anche la carriera di Antonello Coletta, oggi responsabile dl programma hypercar Ferrari, è indirettamente merito suo. Il padre di Antonello, amico del papà di Emanuele, comprò un kart al figlio proprio per farlo provare vosto quanto si divertiva Emanuele. Così è cominciata una passaione, poi diventata amicizia e infine carriera.

E’ bello che la McLaren di un altro suo amico, il nuovo team principal Stella, lo abbia chiamato in servizio per seguire i giovani talenti. Lui che in McLaren aveva lavorato come collaudatore ai tempi di Senna e Prost, sa come allevare talenti. Li riconosce e poi li aiuta a crescere.

Il nuovo ruolo gli impedirà di continuare a fare il commissario di pista, ruolo che ha ricoperto con grande serietà negli ultimi anni (fu tra quelli che punirono Vettel in Canada nel 2019).

“Sono entusiasta di questo incarico per diversi motivi. La McLaren ha svolto un ruolo cruciale nella mia carriera dandomi l’opportunità di ottenere un sedile in F1 e di elevarmi a un livello superiore lavorando al fianco di Senna, Prost e Berger”, ha spiegato Pirro nel comunicato ufficiale del team.

“Insieme al mio team, il mio ruolo sarà quello di contribuire alla creazione di un programma all’avanguardia, selezionando i migliori piloti possibili e fornendo loro tutti gli strumenti necessari per sfruttare al meglio il loro talento. Inoltre, li farò entrare nella missione, nella visione e nei valori della McLaren e spero che uno di loro possa passare alla squadra di F1”.

“Un’importante risorsa per noi sono i team IndyCar e Formula E, che offriranno ulteriori opportunità di carriera professionale ai nostri membri del McLaren Driver Development. Amo lavorare con i giovani piloti e aiutarli a crescere e migliorare. Ogni volta che l’ho fatto in passato è stata un’esperienza arricchente e non vedo l’ora di farlo di nuovo”, ha poi aggiunto l’ex pilota italiano.

L’attuale accademia della McLaren è composta dai piloti Indycar Alex Palou e Pato O’Ward, con il primo che è anche riserva della scuderia di Formula 1, e dal pilota di Formula 4 Ugo Ugochukwu, mato nelò 22207, che è la vera grande promessa da tenere d’occhio.

 “La McLaren ha una lunga storia di sviluppo di talenti emergenti in piloti di alto livello e sono orgoglioso che questo continuerà anche in futuro”, ha dichiarato Zak Brown.   

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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