Portogallo, istruzioni per l’uso della nuova sfida Hamilton-Verstappen

Il ricordo del Gran premio del Portogallo dello scorso anno è ancora ben presente nella memoria dei piloti. La pista è piaciuta davvero a tutti. Spettacolare, divertente. Quest’anno tutti vi arrivano più preparati e la gara si annuncia interessante. Chi la spunterà tra Max e Lewis?

Per il terzo appuntamento dell’anno il Mondiale di Formula 1 si sposta in Portogallo, a Portimão, all’Autódromo Internacional do Algarve. Come già a Sakhir e a Imola, si torna sulla stessa pista a pochi mesi di distanza dall’ultima volta. Lo scorso anno il Gran Premio del Portogallo si corse il 25 ottobre e lo vinse con una gara magistrale Lewis Hamilton: fu la sua 92esima vittoria #Hamilton che record! Leclerc, il solito salva #Ferrari

Il circuito di Portimão ha due rettilinei molto importanti nel primo settore, dove si predilige la velocità di punta, mentre nel secondo tratto diventa molto guidato. È proprio in questo settore che si trovano i continui cambi di pendenza nei quali il pilota deve fare ricorso al proprio istinto e avere massima fiducia nella vettura. La parte conclusiva presenta invece curve da velocità medio-alta, soprattutto l’ultima, che lancia sul rettilineo principale e deve essere sfruttata al meglio. Sono previste due zone DRS: sul rettifilo del traguardo e tra le curve 4 e 5.

  • Secondo i tecnici Brembo l’Autódromo Internacional do Algarve rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico alla pista di Barcellona dove si correrà fra una settimana. 
  • Su questa pista le F.1 hanno esordito l’anno scorso. I frequenti dislivelli del circuito possono rappresentare una criticità, a causa della perdita di aderenza che può influire sull’impianto frenante anche se non in maniera severa. ​
  • Fin dal 2014, quando è stato introdotto il Brake by Wire (BBW) in Formula 1, Brembo ha riprogettato la parte posteriore dei propri impianti frenanti per individuare le soluzioni che permettono la migliore convivenza tra i freni e i sistemi di recupero dell’energia. 
  • Per 4 team Brembo produce diversi componenti del Brake by Wire: per alcuni l’attuatore, per altri le valvole e il simulatore di rigidezza. Gli studi continuano senza sosta per miniaturizzare il più possibile i pezzi che compongono il Brake by Wire. Il TTL (time to lock) è di 100 millisecondi, un terzo delle soluzioni tradizionali. ​
  • I piloti di F.1 utilizzano i freni per poco meno di 14 secondi al giro, equivalenti al 17 per cento della durata complessiva della gara. A Barcellona, pista di lunghezza analoga (appena 22 metri più lunga), invece i freni sono in funzione per quasi un secondo in più, grazie alla presenza di 8 frenate, contro le 7 della pista portoghese. 
  • Pur avendo 15 curve, solo in 3 di esse i freni sono usati per oltre 2 secondi e complice l’elevata velocità raggiunta dalle attuali F.1 in curva, in un unico caso la frenata determina una riduzione della velocità di almeno 190 km/h. Gli spazi di frenata sono invece tutti compresi tra gli 83 e i 122 metri, mentre il carico sul pedale del freno va da un minimo di 83 kg ad un massimo di 135 kg. ​
  • Delle 7 frenate del GP Portogallo 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e una sola è light. 
  • La più dura per l’impianto frenante è la quinta curva: le monoposto vi arrivano a 318 km/h e scendono a 84 km/h in soli 122 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,72 secondi esercitando un carico di 135 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,1 g.
  • Dopo due gare consecutive in Bahrain e Italia con la stessa nomination (C2, C3 e C4), Pirelli per il Gran Premio del Portogallo ha scelto C1, C2 e C3 quali rispettivamente P Zero White hard, P Zero Yellow medium e P Zero Red soft. Si tratta della stessa nomination del 2020, scelta per affrontare al meglio le caratteristiche tecniche del tracciato portoghese, al rientro in calendario dopo la conferma di qualche settimana fa e a pochi mesi di distanza dal suo debutto in Formula 1, lo scorso ottobre.
  • Nel 2020, l’allocazione dei set di pneumatici per Portimao (e Istanbul Park) era diversa rispetto alle altre gare in calendario, con un set in più di hard e uno in meno di soft. Quest’anno, invece, l’allocazione è uguale a quella delle altre gare; 8 set di soft, 3 di medium e 2 di hard.
  • Le temperature in questo periodo dell’anno possono essere miti, con temperature asfalto superiori ai 20 gradi centigradi soprattutto nella zona dov’è situato il circuito. Nel 2020, le temperature erano piuttosto basse, con pioggia leggera.
  • Inaugurato nel 2008, Portimao ha alcuni tratti ‘old school’ e presenta un layout piuttosto impegnativo con un saliscendi continuo. La sede stradale è piuttosto ampia e può favorire i sorpassi.
  • Il layout presenta un mix interessante di curve – così come un lungo rettilineo – e impegna tutte le componenti della monoposto, con importanti carichi laterali e longitudinali sui pneumatici, oltre a frenate brusche. Il debutto di Portimao nel calendario F1 è avvenuto solo nel 2020, ma in passato il tracciato è stato utilizzato per i test.
  • Una delle curve più impegnative è verso destra, con due punti di corda, simile alle Acque Minerali di Imola. La maggior parte delle curve è cieca: un fattore che aggiunge difficoltà al tracciato.
  • Anche se la pista è stata interamente riasfaltata poco prima della gara nel 2020, presenta un livello di grip piuttosto basso. Quest’anno la situazione dovrebbe essere migliore.
  • Lo scorso anno, Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto con una strategia medium-hard, ottenendo un nuovo record di 92 vittorie in carriera. I livelli di usura e degrado sono stati abbastanza bassi tanto da consentire a Esteban Ocon di completare 53 giri su medium.

“La gestione dei pneumatici e far lavorare le tre mescole più dure della gamma all’interno della corretta finestra d’utilizzo sono stati due punti focali della gara a Portimao nel 2020 – ha detto Mario Isola, responsabile Motorsport di Pirelli – Quest’anno la situazione potrebbe essere completamente diversa, con un’evoluzione del tracciato e condizioni meteo differenti rispetto allo scorso ottobre. Nelle prime due gare, le prestazioni dei pneumatici in costruzione 2021 sono state molto buone, e in Portogallo debutterà la mescola più dura tra quelle disponibili. C1, C2 e C3 sono state nominate per far fronte alle sfide imposte da questo tracciato sui pneumatici, e che potrebbero essere amplificate dal caldo. Nel 2020 sono state utilizzate tutte e tre le mescole, con un’ampia varietà di strategie. Le temperature erano fresche e c’era vento, con pioggia leggera a intermittenza, quindi le condizioni del tracciato cambiavano da sessione a sessione. Il nuovo asfalto ha generato bassi livelli di aderenza, mentre in termini di prestazioni dei pneumatici, warm-up e graining sono stati due fattori chiave”.

Programma. Due ore di prove libere alle 12.30 e alle 16 venerdì. Qualifiche sabato alle 16. Il Gran Premio scatterà alleia alle 16 italiane. Da percorrere ci sono 66 giri del circuito da 4.653 metri, per un totale di 306,826 chilometri. Noi ci vediamo alle 21 su Sky per Race Anatomy.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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