Rassegna stampa a una settimana esatta dal via della Formula1: le certezze Red Bull, i sogni Ferrari, i dubbi Mercedes.
Non è un “mistero ancora insoluto” come titola l’Equipe, ma piuttosto una riserva di caccia che libera i sogni della Ferrari dietro alla solidità di una Red Bull apparentemente favorita almeno per le prime gare.
La rassegna tratta da www.loslalom.it
Giorgio Ursicino per il Messaggero ha scritto che “il problema del porpoising è evidente sulle monoposto tedesche: in rettilineo, quando la velocità aspira la vettura al suolo, una scia di scintille si alza dal fondo, mentre il corpo vettura rimbalza come un canguro. Da questo punto di vista l’equipe messa meglio è proprio la Ferrari che ha portato avanti la sua strategia senza lasciarsi distrarre dagli avversari. Quasi tutti, infatti, hanno indicato la SF-75 come l’auto più in forma, quella che potrebbe graffiare già all’apertura. L’aspetto che più a sorpresa è stata l’affidabilità. D’accordo che l’esordio dei bolidi ad effetto suolo è stato ritardato di un anno per la pandemia, ma sono restati tutti a bocca aperta dal comportamento delle vetture in grado di marciare come muletti e di macinare chilometri appena mese le nuove Pirelli sull’asfalto. Sul fronte delle prestazioni, invece, nessuno è pronto a scommettere perché le scuderie si sono tutte coperte ed è probabile che il tempo della pole position di sabato sia notevolmente inferiore a quello stampato da Max Verstappen ieri nel finale.
Fabiano Vandone, l’analista tecnico di Raisport e Mediaset, ha detto a Lorenzo Pastuglia per Libero che «la Mercedes è stata astuta nel creare una pancia più corta, ma prolungata in avanti. Una genialata come il Das nel 2020. E il problema del porpoising visto finora non preoccupa. Il team sta giocando a nascondino nei tempi perché sta cercando di capire l’aerodinamica, lavorando sul comportamento dei flussi del fondo, dei canali venturi e il bilanciamento in curva. E c’è un ma… Per me la Mercedes porterà in pista una W13 con elementi di entrambe le vetture di Barcellona e Sakhir. Magari un’auto con pance rastremate e con il cofano di raffreddamento a griglie visto in Spagna. È nella sua filosofia scegliere una monoposto con un margine di evoluzione maggiore nel corso della stagione. Se la W13 non fosse pronta per vincere sin da subito, nel giro di un mese, dal GP di Imola, lo sarà. Se invece come dice James Allison, direttore per la tecnologia, sarà capace “di dare un secondo e mezzo al giro” alle rivali già dal Bahrain, allora vorrà dire ripiombare al 2014, all’inizio di un’era di dominio».
Su un punto concordano tutti. La Ferrari è finalmente un’altra cosa.
Stefano Mancini su la Stampa giudica così: “Il primo esame è finito. La Ferrari l’ha superato, la Red Bull anche. La Mercedes è rimandata: il progetto è rivoluzionario, ma servirà del tempo per farlo funzionare al meglio. Le altre squadre sembrano su un gradino più basso Era dal 2018 che la Ferrari non si presentava al via di un campionato con le credenziali da protagonista. In quell’anno Vettel cominciò con due vittorie, rimase per qualche mese in testa e finì secondo dietro a Hamilton e davanti al compagno di squadra Raikkonen. Seguì un lungo calo interrotto dal terzo posto del 2021. Niente di che (il regolamento limitava le aree su cui intervenire), ma almeno la conferma che la squadra era viva e pronta al rilancio definitivo. Il momento della verità è arrivato”.
Secondo quanto ho scritto io su questo blog e sul Giornale, “la Ferrari è pronta. Prontissima come non lo era da anni”, mentre Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera aggiunge che “con tutte le cautele che arrivano dai giochi a nascondino, dalla scaramanzia, da una diffidenza radicata, possiamo considerare la F1-75 tra le protagoniste di questo rivoluzionario inizio stagione. Affidabile, veloce, reattiva. pur tra i misteri di questi primi chilometri, abbiamo intravisto una storia umana, oltre che tecnica, che contiene e rilascia un orgoglio finalmente in linea con la tradizione Ferrari. Contiene la voglia di finirla con le umiliazioni. Cercavamo concretezza per rilanciare un sogno rattrappito. Abbiamo nell’anima e soprattutto sulla pista un filo di terapeutico ottimismo che fa tornare la voglia di correre, tutti, verso il primo traguardo”.








Un consiglio di ascolto:
L’ottavo episodio di Rimbalzi, il podcast di Slalom prodotto da Chora Media e realizzato da Angelo Carotenuto è dedicato a Giovanna Amati e a tutte le donne che hanno corso in Formula 1 prima di lei. Nell’aprile del 1992 – trent’anni fa – la pilota romana scese per l’ultima volta dalla sua Brabham scalcagnata e fu rimpiazzata da Damon Hill. Su Spotify trovate a questo link