La cancellazione del gran premio;di Imola è una piccola, piccolissima cosa rispetto a quanto sta accadendo in Emilia Romagna. La Formula1 per una volta ha fatto vedere il suo lato umano, ha fatto prevalere la coscienza al business. Non era mai successo. Non è successo neppure al Boss, Bruce Springsteen che invece non ha cancellato il suo concerto a Ferrara. Vero che Ferrara è stata risparmiata dall’alluvione, ma le polemiche non mancanoo
Ecco un po’ di rassegna stampa







La Formula 1 non si era mai fermata prima, se non per il Covid che però aveva bloccato tutto il mondo. Non si era fermata per l’attentato alle Torri Gemelle, per le bombe che in Arabia erano cadute a due passi dalla pista. Avanti, sempre. Continuare anche questa volta però sarebbe stato troppo. Non si poteva correre a Imola con tutto quello che sta accadendo in quella zona. Non si poteva organizzare una festa, mentre tutto attorno c’è chi lotta per sopravvivere e salvare il salvabile. C’erano degli impedimenti pratici, strade interrotte, fango dappertutto, fiumi oltre il livello di guardia, ma c’erano soprattutto degli impedimenti morali. E ci piace pensare che per una volta la Formula 1 si sia fatta guidare dal cuore e dal buonsenso tralasciando il business. Il fatto che Stefano Domenicali sia nato a Imola e abbia ancora genitori, amici e parenti in zona, aiuta, ma non determina. Domenicali avrebbe preso la stessa decisione in qualsiasi altro paese del mondo in condizioni simili.
Non si poteva correre, non si poteva fare spettacolo. Giusto così. Per una volta sono stati tutti d’accordo i ministri della Repubblica che stanno da una parte, la Regione Emilia Romagna che sta dall’altra, l’Automobile Club Italiano, gli organizzatori di Imola, chi governa la Formula1 come Liberty e la stessa Federazione Internazionale. “È una tale tragedia vedere cosa è successo a Imola e in Emilia-Romagna, la città e la regione in cui sono cresciuto – ha detto Domenicali – e i miei pensieri e le mie preghiere sono con le vittime di le inondazioni e le famiglie e le comunità colpite. Voglio esprimere la mia gratitudine e ammirazione per gli incredibili servizi di emergenza che stanno lavorando instancabilmente per aiutare coloro che hanno bisogno di aiuto e alleviare la situazione: sono eroi e tutta l’Italia è orgogliosa di loro”.
In un primo momento di era valutato di poter trasformare il gran premio in un evento a porte chiuse come ai tempi del Covid. Ma alla fine ha prevalso il senso di responsabilità e rispetto nei confronti di chi là fuori lotta contro l’acqua: “La decisione che è stata presa è quella giusta per tutti nelle comunità locali e per la famiglia della F1, poiché dobbiamo garantire la sicurezza e non creare oneri aggiuntivi per le autorità mentre affrontano questa terribile situazione”, ha concluso Domenicali annunciando anche una raccolta fondi.
La Formula1 non si era mai fermata prima. Aveva rinviato di qualche mese due gare: Belgio 1984 perché l’asfalto appena rifatto si scioglieva sotto il sole e il Pacifico 1995 perché il terremoto aveva sconvolto il Giappone. Questa volta non si parla di recupero. Il calendario e’ ultra compresso, le gare saranno comunque 22. Il contratto tra Imola e Liberty scade nel 2025, vorrà dire che questo Gp verrà recuperato nel 2026. Oggi c’è altro a cui pensare.