Rassegna Stampa: la polveriera Ferrari

Ferrari già nell’occhio del ciclone. Il flop del Bahrain, seguito dalle dimissioni di Sanchez fa deflagrare la situazione a Maranello. Dopo una gara il Mondiale 2023 è già in salita, ma una di quelle salite dove la cima non arriva mai.

Ecco che si dice sui quotidiani:

La Ferrari sterza subito. Rivoluzione alla Ferrari. Fuga dalla Ferrari. Altra scossa alla Ferrari. Mentre a Maranello tutto tace, sui quotidiani italiani si sottolinea il momento particolarmente complicato per la Scuderia che, già in ritardo su Red Bull, ora dovrà pensare anche a ridisegnare l’organigramma sotto Vasseur. Sempre nel silenzio totale della proprietà.

“La batosta subita dal Cavallino alla prima gara stagionale, soprattutto il modo in cui si è manifestata, ha evidenziato una fragilità legata proprio a delicate questioni tecniche – scrive Gianluca Gasparini sulla Gazzetta – Rivelando, al di là della rottura meccanica che ha appiedato Leclerc, parecchia incertezza (per non dire confusione) nella gestione del lavoro: poca costanza nei tre giorni di test, qualche rischio tecnico di troppo (vedi ala posteriore mono pilone provata e subito smontata) nei tre giorni di gara”.

“E adesso l’uscita di Sanchez. Che un piccolo contraccolpo alla struttura (ma può essere anche positivo…) lo infligge di sicuro. La preoccupazione maggiore però, la stessa cui avevamo accennato a caldo dopo il GP del Bahrain, viene alla luce allargando l’obiettivo dal dettaglio alla scena più grande: la Ferrari ha l’assoluta necessità di rafforzare la prima linea tecnica. La Red Bull, negli ultimi anni, ha fatto spesa in Mercedes e – anche per questo – ne ha ereditato il potere vincente. Come in un domino, l’Aston Martin ha fatto spesa in Red Bull: e domenica scorsa, guarda caso, la vettura pilotata da Alonso si è rivelata la seconda forza in pista”.

Ecco quanto avevo scritto ieri Terremoto in casa Ferrari: se ne va Sanchez

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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