La scelta della Ferrari e dell’accoppiata Vasseur Leclerc di rinunciare alla Pole, è nel mirino dei commenti sui quotidiani italiani. Per qualcuno è stata una bischerata, per altri una genialata. In gara scopriremo chi ha ragione. Siamo davvero sicuri che quel set di gomme rosse nuove possa fare la differenza?
Un set di gomme nuove rispetto a uno usato per la qualifica garantisce un paio di decimi di vantaggio per due, massimo tre giri. Montarle in partenza servirebbe poco, perché una partenza sprint le brucerebbe subito e dopo un giro saremmo da capo. Vedremo che cosa hanno in mente di fare. Soprattutto vedremo se, come temo, la scelta è stata fatta per difendersi dalla Aston Martin e non per attaccare la Reb Bull.
Il Corriere della sera parla in termini calcistici di catenaccio Ferrari e con Daniele Sparisci spiega: “La ritirata scatta sul più bello. Come quelli che lasciano lo stadio prima del novantesimo, il concerto prima del pezzo finale. La prima qualifica della stagione ha offerto uno spettacolo mutilato. Se la mossa pagherà è da vedere, ma quanto vale il «jolly» delle gomme? La differenza fra una mescola soft nuova e una già utilizzata è stimata in 2-3 decimi, un guadagno molto piccolo. Ma è un’opzione che potrebbe tornare utile, in attacco, in uno scenario di safety car, per esempio: per aggredire chi è in testa con una migliore trazione e poi dettare il passo sfruttando la potenza del motore e la velocità sul dritto della nuova Ferrari. Al primo esame la power unit 2023 ha consentito di compensare (o di mascherare?) un bilanciamento ancora non ideale dal quale derivano i problemi di degrado delle coperture. L’obiettivo è proteggere le posizioni, limitare i danni in attesa degli aggiornamenti tecnici”.
Nello spazio riservato all’analisi, ancora sul Corriere della sera Giorgio Terruzzi non condivide: “Un’immagine sconcertante per una mossa difensiva. Il ragionamento fila, modestamente, sino a un certo punto. Charles potrà contare su un vantaggio sul passo, ma trattasi di minutaglia perché un paio di giri di usura in più non pare possano cambiare il destino di un Gp che di giri ne prevede 57. La mossa, più che ad un arrembaggio, peraltro possibile, indica l’intenzione di parare i colpi, di fare di tutto pur di arginare il ritmo Red Bull, agevolato dall’occupazione dell’intera prima fila. Vedere Leclerc che retrocede al 3° posto mentre beve, ha sostituito quella grinta che piace con una inquietante allusione alla resa”.
Stefano Mancini su la Stampa è particolarmente critico. “Non sembra uno scambio conveniente. È una mossa difensiva, la prima ispirata dal nuovo stratega Ravin Jain, e sarà replicata ogni volta che farà comodo avere pneumatici nuovi in un Gran premio.
Sul Giornale i ho aggiunto: “La Ferrari sventola bandiera bianca. Una scelta che Fred Vasseur, il nuovo Binotto, spiega con un concetto semplice: «I punti si fanno alla domenica, non con la pole position». Una frase che nella sua semplicità nasconde un attacco durissimo alla vecchia gestione ferrarista che l’anno scorso ha collezionato 12 partenze davanti a tutti. Rinunciare alla pole per puntare alla gara può rivelarsi una scelta vincente. Ma siamo sicuri che la Ferrari abbia scelto di rinunciare alla pole per attaccare la Red Bull e non per giocare in difesa sull’Aston Martin di Alonso se non addirittura sulle Mercedes con Russell che ha battuto Hamilton. È un dubbio che ci porteremo dietro per tutta la gara. Alonso in gara può dare qualcosa, anzi molto, di suo. Le Mercedes sono lontane, ma non lontanissime. Prima di attaccare forse sarà necessario pensare di difendersi”.
Alessandra Retico su Repubblica offre un’altra lettura, più possibilista: “La Ferrari c’è. Anche se deve ancora sistemarsi, specie su passo e degrado gomme, ma è in cammino. Inizia in difesa, ma fa parte del gioco. Più che emozioni intense, relazioni mature. Si cambia. Non solo al muretto con l’esordio dell’anglo indiano Ravin Jain al posto dello spagnolo Inaki Rueda, ma con una nuova filosofia e modalità d’attacco. Sviluppi in arrivo già a Gedda. I punti si fanno alla domenica e di domeniche nere, Leclerc ne ha avute già troppe: solo 3 successi su 9 partenze al palo l’anno scorso. Tanta bellezza per un pugno di polvere”.
Leo Turrini sul Resto del Carlino sospende il giudizio: “O è un colpo di genio. O è una sciocchezza. Labile è il confine tra le due verità. E comunque l’era Vasseur in Ferrari inizia con una trovata che spiazza i fans. È impazzito? Forse no. Ma rinunciare alla possibile emozione di una pole non è il massimo. Almeno, non per lo spirito del popolo Ferrarista”.
Fulvio Solms sul Corriere dello sport-stadio trova che “Vasseur ha portato dosi di pragmatismo, di coraggio, anche di cinismo, perché la trovata tattica è stata antiestetica: non è certo bello vedere un pilota che rinuncia all’ultimo giro secco per un calcolo a tavolino. Ma tant’è: realismo, dicevamo, di fronte a una vaga inquietudine per quel che sarà”.












Se sanno di avere un degrado maggiore hanno fatto bene a puntate su una strategia a più soste. Poi magari una safety car potrà aiutare. Fare diversamente sarebbe già una rinuncia a provare a vincere. Poi stasera vedremo…