RoadToF1: Shwartzman, Ilott e Schumacher jr: piccoli ferraristi crescono

Piccoli ferraristi crescono. I tre baby della Fda sono scesi in pista a Fiorano con una SF17H in quella che hanno definito una giornata indimenticabile. Non poteva essere altrimenti…

“Quella di oggi è una giornata difficile da dimenticare. Avevo già avuto modo di guidare una vettura di Formula 1 lo scorso anno, ma oggi ho potuto riprendere confidenza con la monoposto quando mancano meno di dieci giorni al mio esordio in un weekend di Gran Premio. È stato molto utile e ringrazio la Ferrari e la FDA per avermi offerto questa opportunità.
Della SF71H mi hanno colpito l’efficienza aerodinamica, che permette di avere un grip sconosciuto alle altre categorie, la potenza estrema del motore e la prontezza nella frenata”.

Mick. Alle ore 15 è stata la volta di Mick Schumacher, attualmente al comando della classifica del campionato di Formula 2 con due vittorie. Per il 21enne tedesco, in FDA dal 2019, non si trattava dell’esordio su una Ferrari dal momento che aveva già potuto guidare la SF90 del 2019 lo scorso anno in Bahrain e l’Alfa Romeo Racing C38 nella medesima occasione. Anche Mick ha completato il suo programma che aveva l’obiettivo di farlo entrare in sintonia con una monoposto della massima categoria dopo tante gare di Formula 2 in pochi mesi.

“Ringrazio la Ferrari e la FDA per avermi dato l’opportunità di rimettermi al volante di una vettura di Formula 1 ibrida a pochi giorni dal mio esordio in un weekend di Gran Premio al Nürburgring. È stato molto utile riprendere confidenza con le procedure, discretamente complesse, e anche con l’operatività di una squadra della massima categoria”

“Qualche settimana fa al Mugello ho avuto la chance di guidare una F2004, una vettura straordinaria ma ormai non più recente. Mettermi al volante di una monoposto ibrida del 2018 mi ha permesso di apprezzare quanto sia rilevante l’apporto della parte elettrica della Power Unit e quanto sia progredita dal punto di vista aerodinamico la Formula 1”

“Non vedo l’ora di calarmi in abitacolo in Germania, sarà bello poter fare il mio debutto ufficiale nella massima categoria davanti ai miei tifosi. Nel team troverò anche qualche meccanico che ha lavorato con mio padre e questo renderà quella giornata ancora più speciale”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Sono sicuro che anche altre marche abbiano la loro driving school. Se non erro Hamilton è un “prodotto” di una di queste.
    E’ giusto che siano “allevati” i ricambi generazionali. Uscire da una di queste scuole darà loro forse più possibiità di carriera. Lo smacco sarebbe aver creato un pilota che poi diventi un avversario… ma questo è già intrinseco: non potrà esserci posto per tutti e tre e gareggiare su Haas o Alfa Romeo è sicuramente positivo ma non quanto essere compagno di squadra di Leclerc.

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