Silverstone istruzioni per l’uso: un Gp senza freni…

Il Mondiale di Formula 1 torna in Europa per la lunga campagna estiva dopo la doppia trasferta in Azerbaigian e Canada per dare il via alla serie dei Gran Premi più classici, iniziando da quello di Silverstone, dove l’avventura di Formula 1 è cominciata 72 anni fa.

  • Il primo appuntamento della stagione estiva è il Gran Premio Gran Bretagna che però quest’anno non sarà teatro della gara sprint del sabato. Secondo i tecnici Brembo il Silverstone Circuit rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2, inferiore a tutte le altre piste inserite in calendario.
  • Il rischio maggiore per il GP Gran Bretagna è la vetrificazione (glazing) del materiale d’attrito, dovuta all’incapacità di portare alla temperatura minima di esercizio dischi e pastiglie in carbonio. Anche se il materiale Brembo è appositamente realizzato per evitare questo fenomeno. Nove sono le curve in cui vengono usate i freni per un totale sul giro di 13 secondi e mezzo, pari al 15 per cento dell’intera gara.
  • Di queste 9 frenate più della metà comporta un calo di velocità inferiore ai 75 km/h e pertanto anche i relativi spazi di frenata sono contenuti. Sono invece 3 le frenate da almeno 4 g di decelerazione e più di 2 secondi di tempo. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 44 tonnellate, uno dei valori più bassi della stagione.
  • Ciò non significa che i freni non siano importanti su questa pista nonostante in qualifica nel 2020 si sia girato ad una media superiore ai 250 km/h. Cruciale è l’aderenza, dipendente sia dalle condizioni meteo, che dal numero dei giri consecutivi compiuti dalle monoposto. Con l’aumentare del grip cresce infatti la potenza frenante scaricabile a terra.
  • Delle 9 frenate del GP Gran Bretagna 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono light.
  • La più dura è quella alla curva 6 perché si arriva dove aver tenuto spalancato il gas alla 5 (Aintree) e così si raggiungono i 324 km/h. Grazie ai freni si dimezza la velocità in 2,4 secondi durante i quali si percorrono 142 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 127 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 4,2 g.
  • Insieme a Suzuka e Spa, Silverstone è tra le piste che esercitano i più alti livelli di energia sui pneumatici. Per questo, per la terza volta quest’anno, Pirelli ha selezionato le tre mescole più dure della gamma: C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft.
  • Le curve ultra-rapide e ad altissima energia di questo circuito, come la Maggots e la Becketts, non sono le uniche sfide poste da Silverstone: il meteo può essere estremamente variabile, e passare nel giro di poco tempo dal sole alla pioggia battente.
  • L’anno scorso, la gara è stata vinta con una strategia a due soste, di cui una durante il periodo di bandiera rossa successivo alla collisione tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Quasi tutti i piloti hanno completato due stint su medium più uno stint finale su hard. Quest’anno potrebbe andare in un altro modo: le mescole e le strutture dei pneumatici sono completamente diverse e, a differenza del GP del 2021, non ci sarà il format con Sprint Qualifying, che aveva influenzato le strategie.
  • Pirelli porta a Silverstone le tre mescole più dure di cui dispone: C1, C2 e C3. Ciò nonostante ci si aspetta che, come sempre, il degrado possa giocare un ruolo rilevante nell’economia della corsa determinando il numero di soste che ci saranno domenica.
  • L’ingresso della pit lane è molto particolare, perché permette di saltare le ultime curve limitando molto la perdita di tempo in corsia, e le due zone DRS favoriscono i sorpassi: anche per questo è verosimile attendersi differenti scenari strategici in corsa.

IIl parere di Ravin Jain Race Strategist Ferrari

“Silverstone è una pista estremamente tecnica e veloce, caratterizzata soprattutto da velocissimi cambi di direzione, come la famosa sequenza Maggotts-Becketts-Chapel, tra le più rapide di tutto il Mondiale. Le tante curve veloci e la mancanza di tratti lenti rendono questa pista molto impegnativa per le gomme e poco stressante per i freni. Il circuito è stato costruito su un terreno piuttosto piatto ma si trova nel mezzo della campagna inglese, ed è quindi molto esposto alle correnti d’aria. Per questo, quando si viene a gareggiare qui, non si può mai sottovalutare il ruolo del vento, che può rendere le vetture più complicate da guidare. Il nuovo asfalto, steso circa tre anni fa, è liscio e caratterizzato da un grip molto elevato che regala ai piloti la piena fiducia per spingere al massimo le proprie vetture”.

Consigli per videogiocatori

Per affrontare senza problemi la Brooklands (curva 6) del GP Gran Bretagna nel videogioco Formula 1 bisogna frenare poco prima di raggiungere il cartello dei 50 metri, ma solo dopo aver portato le ruote di destra sul cordolo esterno di colore bianconero. Si scala fino in quarta e nel frattempo ci si muove all’interno, salendo sul cordolo interno con delicatezza. Attenzione a non esagerare nella riapertura del gas perché la curva 7 è attaccata.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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