“È terminata la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo e, tra coloro che l’hanno portata a termine, spicca Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che ha percorso i quasi 300 km di gara a bordo di una Lancia Stratos HF del 1975, la stessa vettura su cui all’epoca gareggiò il grande Sandro Munari”. L’ufficio Stampa Stellantis ha raccontato così l’ultima avventura del Ceo amante delle corse che si è sempre divertito in pista e in strada.
Il comunicato ufficiale aggiunge anche che si tratta di “Un’iniziativa personale di Tavares, manager con la passione per la competizione, che ha iniziato a gareggiare su strada nel 1980 partecipando a oltre 500 gare su strada e in pista e ha deciso di affrontare questa sfida in terra francese a bordo di un’icona del marchio Lancia e del Motorsport come Lancia Stratos”.
Guidare Lancia Stratos su queste strade ricche di storia non implica solo passione, ma anche senso di responsabilità, perché Lancia Stratos non è solo una vettura, ma un monumento del Motorsport e del marchio Lancia.
Carlos Tavares
Ma davvero voi pensate che Tavares si sia soltanto voluto divertire con una vettura mitica come la Stratos? Davvero credete che dietro non ci sia nulla? Magari un piano per riportare anche la Lancia alle corse visto che è l’unico marchio con un passato glorioso che ancora resta fermo ai box…. Se si vuole rilanciare Lancia (tra due anni arriverà la nuova Ypsilon) farla tornare sulle strade dei rally ha un senso. Ma anche un costo che oggi appare esagerato vista la mancanza di prodotto da promuovere. All’arrgomento il settimanale Autosprint ha addirittura dedicato la cover con il titolo “Intrigo Lancia”.
Lancia è, ancora oggi, il marchio che ha vinto di più nel mondo dei Rally, collezionando ben 15 titoli mondiali, tra piloti e costruttori. Ha un valore storico enorme, ma prima di pensare ad un investimento nelle corse è necessaio un piano prodotto importante. Lancia ha in programma tre nuove vetture nei prossimi anni, dalla nuova Ypsilon, a una medio compatta fino a una nuova ammiraglia. unnrilancio che poitrebbe essere accompagnato dal rilancio del brand attraverso lo sport.
Aspettiamo e speriamo.
La leggenda Stratos
E Lancia Stratos è una delle migliori espressioni di questa passione e questa tradizione. Progettata appositamente per i Rally e costruita in soli 500 esemplari, la Stratos HF sbaragliò la concorrenza vincendo tre titoli mondiali consecutivi (1974, 1975, 1976) e due titoli europei, ritirandosi imbattuta dalle competizioni. Il suo successo e la sua popolarità derivarono tuttavia non solo dalle vittorie, ma anche dal design avveniristico: un coupé basso e filante, con la tipica forma a cuneo che sembrava calzare al pilota come una tuta da atleta. La successiva introduzione della grafica dello sponsor Alitalia, caratterizzata dal logo tricolore della compagnia aerea sdoppiato ed armonizzato con la forma della vettura, decretò un successo e una riconoscibilità della Lancia Stratos che dura ancora oggi. Come ha avuto modo di affermare Tavares stesso, intervistato a gara in corso: “Guidare Lancia Stratos su queste strade ricche di storia non implica solo passione, ma anche senso di responsabilità, perché Lancia Stratos non è solo una vettura, ma un monumento del Motorsport e del marchio Lancia.”
Un monumento, un’icona che è ancora nel cuore degli appassionati, come dimostrato dall’accoglienza ricevuta lungo tutto il percorso, con migliaia di spettatori che riconoscevano e incitavano la Lancia Stratos. Racconta ancora Tavares: “Il pubblico ci applaude e chiede di accelerare, perché l’emozione è fatta anche dal sound del motore che ne deriva. Guidare una vettura del genere e mettere in mostra le sue qualità è anche un modo di far felice la gente”.
Si è chiusa così, con la mitica ascesa notturna al Col de Turinì, la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo, che ha visto alla partenza ben 263 equipaggi. Solo in 203 sono arrivati al termine, ma per tutti c’è la grande soddisfazione di avere perpetuato la tradizione di una passione senza tempo, il tempo che misura le performance dei più grandi piloti ma scandisce anche le emozioni di ciascuno di noi.