Il regalo di Natale di Sky per gli appassionati di motori è il docufilm Villeneuve Pironi in onda dal 25 dicembre su Sky e NOW (la prima il 25 alle 21.15 su Sky Documentaries). Il racconto di come due grandi amici sono diventati nemici. Si amavano, hanno finito con l’odiarsi.
“Siamo davvero due grandi amici”, dice Glles in un filmato dell’epoca. Come sia crollato tutto è storia nota (vedete anche il libro che ho scritto con Luca Gilles Villeneuve. L’uomo, il pilota e la sua leggenda). Ma vederlo raccontato da Johanna Villenevue e da Catherine Goux, le compagne dei due ex amici, fa un certo effetto. Ma ne parlano anche la moglie di Didier, Catherine Bleynie, i due gemelli Gilles e Didier che papà non ha mai conosciuto, i figli e Gilles Melanie e Jacques. Insomma c’è tanto da vedere.
“Magari avrò un grande incidente, ma non morirò alla guida di un’auto. Il perché non so spiegarlo, è una sensazione”, è una frase che abbiamo letto e riletto, ma sentire Gilles che la pronuncia beh è tutta un’altra cosa.

Attraverso interessanti filmati d’archivio e parecchie interviste esclusive alle famiglie (riappare anche Marco Piccinini), il documentario esplora le vite, le carriere e la rivalità tra Gilles e Didier. C’è anche l’amarezza di Gilles, raccontata dalla moglie, per non esser stato invitato al matrimonio di Didier… con tanto di spiegazione della sposa…
C’è ovviamente un lungo capitolo su Imola 1982 con Johanna che parla apertamente di tradimento. Di come Gilles si sia sentito tradito da un amico. “Gilles non voleva nemmeno salire sul podio. Lo reputava un tradimento enorme da una persona che reputava amica”, conferma. Jackie Stewart che era accanto a lui sul podio con la bottiglia di spumante ricorda quel momento, quanto fosse arrabbiato Gilles.
Due generazioni hanno accettato di dare il proprio contributo al film: i figli di Gilles Melanie Villeneuve e Jacques Villeneuve e i figli di Didier che portano i nomi dei due piloti, Gilles Pironi (già ingegnere in Mercedes e oggi in Ferrari al reparto hypercar) e Didier Pironi. Fondamentali i contributi delle compagne dei piloti: la moglie di Gilles Johanna Villeneuve e la compagna di Didier Catherine Goux. Nel film compaiono anche Alain Prost, Jackie Stewart, Mauro Forghieri, i meccanici di Gilles e Didier. Manca forse la testimonianza di Antonio Giacobazzi, sponsor e amico di Gilles, manca la storia famigliare di Pironi, le sue origini italiane…
Ma nel complesso davvero un buon lavoro.
Tanta roba. Con molte immagini dell’epoca (c’è anche la telecronaca di Poltronieri di Imola 1982), anche quelle del tragico incidente di Zolder. Il montaggio è davvero incalzante, la musica aiuta.

A fine film, quando Catherine come dopo la morte di Didier, abbia deciso di chiamare i suoi gemelli Didier e Gilles, nati il 6 gennaio 1988 pochi mesi dopo la morte del padre in mare, (“Lo decisi guardando una foto in cui Gilles e Didier erano con Enzo Ferrari”), interviene Johanna: “Catherine mi ha chiamato per chiedermelo. Mi sembrò strano, ma poi pensai che se quella era la sua volontà…”
Il film è diretto da Torquil Jones (14 Vette: scalate ai limiti del possibile, Bobby Robson: più di un manager) e prodotto da John McKenna (14 Vette: scalate ai limiti del possibile, Steve McQueen: una vita spericolata) e dall’ex pilota di Formula 1 Mark Webber.