Binotto spiega: ecco perché abbiano agito così

Il giorno dopo Silverstone e la vittoria con polemiche tocca a Mattia Binotto spiegarsi.

Mattia, come hai dormito stanotte?

Siamo tornati a casa molto tardi per colpa del ritardo nella ripartenza della gara, quindi non sono riuscito a dormire un granché ma stamattina mi sono svegliato contento. Una vittoria della Ferrari in uno dei circuiti più iconici del calendario è davvero qualcosa di speciale.

Domenica mattina avete festeggiato il 150° Gran Premio di Carlos, che nel pomeriggio ha ottenuto la sua prima vittoria in F1. Oggi, a un giorno di distanza, come giudichi la sua performance a Silverstone?

Il mio giudizio su Carlos non è cambiato da ieri. Sono soddisfatto della sua performance, non solo in gara ma di tutto il weekend. Sta migliorando costantemente la sua confidenza con la macchina e la capacità di gestione, anche in condizioni difficili. La prima vittoria era solo questione di tempo, lo sapevamo dall’inizio. Vederlo salire sul gradino più alto del podio è stato non solo fantastico per lui, ma anche per tutta la squadra.

Charles si è detto felice per Carlos e ha festeggiato la vittoria insieme a tutta la squadra, ma era evidente la sua delusione. Riesci a metterti nei suoi panni?

Capisco perfettamente che fosse deluso. È naturale sentirsi così quando si è al comando della gara fino a pochi giri dal traguardo senza riuscire a portare a casa la vittoria. Aggiungo che la delusione di Charles è anche la nostra: si vince e si perde insieme. Nessuno può dirsi soddisfatto del suo risultato, perché ieri Charles ha guidato in maniera straordinaria e ha dimostrato per l’ennesima volta il suo eccezionale talento come pilota. Si meritava senz’altro la vittoria, e non ci fosse stata la safety car l’avrebbe conquistata.

Dopo la gara molte domande che sono emerse hanno portato ad alcune percezioni errate. Perché Ferrari non ha chiesto prima a Carlos di cedere la sua posizione a Charles nel primo stint?

Per un motivo molto semplice: in quel momento non era necessario farlo e c’era ancora molto tempo per prendere quella decisione. Per noi la priorità continua a essere massimizzare il risultato di squadra. Gli ordini di scuderia arrivano solo quando questo è a repentaglio. È successo durante il secondo stint, quando abbiamo chiesto a Carlos di cedere la posizione perché non era abbastanza veloce e i nostri avversari ci stavano per raggiungere.

Anche la gestione durante la safety car ha generato diverse critiche: perché è stato fermato Carlos ma non Charles?

In una situazione simile il buon senso dice di dare priorità a chi sta davanti perché non perda posizioni in pista. Non c’è niente di strano nella nostra strategia. La priorità era come sempre chi sta davanti, in questo caso Charles. Aveva gomme più fresche, se lo avessimo fermato i nostri avversari avrebbero optato per una strategia opposta e avrebbero guadagnato posizioni, avendo peraltro delle gomme quasi nuove. È la stessa strategia utilizzata per Lewis Hamilton nella gara di Abu Dhabi lo scorso anno: non è rientrato ai box. Al contempo, con Carlos abbiamo optato per una strategia opposta in modo da non perdere nessuna possibilità. Se non l’avessimo fatto, mettendo entrambi i piloti sulla medesima strategia, avremmo rischiato di perdere la gara consegnando letteralmente la vittoria ai nostri avversari.

Perché Carlos non ha accettato di dare a Charles dieci macchine di distanza alla ripartenza dopo la safety car? Ha ignorato gli ordini della squadra?

Assolutamente no. Carlos non ha ignorato le indicazioni della squadra, ci ha chiarito che doveva proteggersi dai nostri avversari, e in questo modo stava anche proteggendo il nostro vantaggio. Eravamo tutti allineati su questo. Mi rendo conto che senza avere un quadro complete della situazione, si possa avere la sensazione che Carlos non sia un team player. Pensiamo però che pochi giri prima aveva ceduto la sua posizione senza alcuna esitazione o lamentela, dimostrando chiaramente che per lui la squadra viene prima di tutto.

Adesso cosa vi aspetta?

Ci aspettano altre tre domeniche molto impegnative prima della pausa estiva, e come abbiamo visto a Silverstone quest’anno ogni gara è del tutto imprevedibile. Dovremo assicurarci di scendere in pista con macchine pronte per affrontare questa sfida, e con una squadra forte e unita.

Vedi anche Binotto e Leclerc, la cena della pace a Monaco

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

6 commenti

  1. Ho sempre sostenuto sia un comico e la sua difesa fà acqua da tutte le parti. Quando Charles ha chiesto di poter superare Carlos, la prima volta è stato ordinato a Carlos di mantenere un ritmo più veloce; quando Charles ha chiesto se avrebbe dovuto lottare con Carlos, è stato fermato quest’ultimo per evitare la bagarre; quando ancora Charles ha chiesto di superare Carlos, è stato ordinato nuovamente a Carlos di avere un passo più veloce e solo dopo un ulteriore giro, è stato concesso a Charles di superare.
    A dodici giri dalla fine è stato fermato Carlos e non Charles sapendo benissimo che anche tutti gli avversari avrebbero optato per la medesima scelta, condannando Charles a star fuori dal podio. Non si può fare un paragone con Abu Dabi: là era un solo giro, qui ce n’erano 10.
    Mr. bean8 poi afferma che senza la SC Charles avrebbe vinto: per me non ha considerato che Lewis guadagnava dai 2 ai 3 decimi a giro sulle ferrari, era a meno di due secondi da Carlos che era a meno di un secondo da Charles. Sarebbe stato un duello negli ultimi due giri ma non è detto l’avrebbe spuntata Charles con gomme più vecchie.
    Strategia ferrari pessima, mr. bean8 fallimentare, come sempre. Charles saprà chi ringraziare se, anche quest’anno, non c’è trippa per gatti!

  2. Questo Binotto va rimandato dietro alle quinte…ne sta combinando di tutti i colori e poi ha sempre ragione lui…nemmeno pensa di aver cannato per la millesima volta. Lecler si faccia sentire e faccia lui la strategia quando è in pista.dietro al muretto tutti incapaci. Tutti a casa. A noi ferraristi che abbia vinto Sainz non ce ne frega un tubo. Domenica la ferrari ha perso.

    1. Maurizio solo sull’ultima frase non concordo, ha solo vinto la Ferrari sbagliata.
      Mi ripeto se hai come obbiettivo vincere più gare possibili senza l’occhio al mondiale ha ragione Binotto e domenica è stato un successone( metti anche che era la 1° di Sainz)
      Se invece vuoi il mondiale dopo che il giurassico ci separa da esso hai sbagliato strategia.
      Mi preoccupa il fatto che errori del muretto si stanno ripetendo troppo spesso.

    2. Binotto ci mette la faccia, d’accordo, ma le strategie sul muretto non le fa solo lui. Troppo comodo semplificare prendendosela con uno solo. Tuttavia la spiegazione è poco convincente: non è vero che stando in pista si sarebbe protetta la posizione. I fatti lo dimostrano in più occasioni. Piuttosto mi preoccupa il clima in squadra: si sta abusando a mio parere della pazienza di Leclerc. Ad oggi le strategie sono l’unica parte insufficiente della stagione Ferrari: sapranno rendersene conto e imparare qualcosa?? Più passano le gare più temo di no…

      1. Beh alla fine e’ il team manager che deve gestire i piloti e dire a Carlos di far passare Charles

  3. Mah! Resto dell’idea che gli obbiettivi nello specifico siano 2, la vittoria domenicale e la corsa al mondiale ( dopo infiniti anni).
    Per Silverstone è stato un successo totale, per la corsa al mondiale no!
    Quando gli avversari sono in debacle occorre essere più cinici… sennò quando!?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.