Ferrari ricorso respinto: Sainz resta fuori dai punti

Ferrari respinta anche a tavolino. Nulla da fare per Sainz che sperava di veder cancellati i 5 secondi di penalità che lo hanno fatto precipitare in classifica in Australia. Dopo esser stata bocciata in pista, ha fatto il bis a tavolino. Ma andiamoci piano a definirla sconfitta politica. Era impresa quasi impossibile. Più un atto dovuto.

Il Collegio dei Commissari Sportivi del GP d’Australia ha respinto la richiesta della Ferrari di rivedere il provvedimento che ha portato ai 5 secondi di penalità per Carlos Sainz dopo il contatto con Alonso nell’ultima partenza della gara australiana (Verstappen più forte della Formula Caos. Ferrari azzerata). Cinque secondi che sono costati a Carlos la retrocessione dal quarto al dodicesimo posto.

La Ferrari in una lettera datata 6 aprile 2023 ai sensi dell’Articolo 14 del Codice Sportivo Internazionale della FIA ha fatto la richiesta di revisione della decisione dei Commissari Sportivi del Codice Sportivo Internazionale della FIA per rivedere la decisione n. 46 emessa nell’ambito del Gran Premio d’Australia 2023 chiedendo ai Commissari Sportivi di “…prendere in considerazione tale richiesta e di stabilire se esista o meno un nuovo elemento significativo e pertinente (Articolo 14.3 del Codice) in relazione alla decisione/incidente”. Lo aveva raccontato Vasseur

Obiettivamente era un’impresa difficile convincere i commissari. Anche con Vettel in Canada nel 2019 la richiesta di revisione finì nel nulla. La Ferrari però era convinta di aver presentato degli elementi nuovi e sufficienti per riaprire il caso. Lo ha anche scritto in un comunicato emesso dopo la sentenza.

La Ferrari basava la sua richiesta sui dati della telemetria, la testimonianza di Sainz e la dichiarazione di Alonso che dopo la gara scagionava Carlos.

La Fia ha respinto tutto al mittente anzi ha pure preso un po’ in giro la Scuderia giudicando aggravanti le motivazioni portate…

“I dati della telemetria non rappresentano un elemento nuovo e significativo per stabilire di chi sia la colpa della collisione. Inoltre, i Commissari hanno accesso in maniera approfondita ai dati in questione. La telemetria portata dalla Ferrari è, ad essere gentili, ambigua, e dal nostro punto di vista non discolpa Sainz, anzi, corrobora la nostra decisione che è stato l’unico responsabile della collisione. Ha dichiarato di aver frenato tardi e di non essere riuscito a fermare la macchina a causa delle gomme fredde. Ha dichiarato inoltre che l’andatura lenta nel giro di formazione non ha contribuito ad un ideale riscaldamento delle gomme. Sono due argomentazioni deboli. In primo luogo, anche partendo dal presupposto che possa essere vero, l’aver frenato tardi e la dimostrazione telemetrica non rappresentano un nuovo elemento tale da soddisfare le condizioni affinché il diritto di revisione possa essere preso in considerazione. In secondo luogo, le condizioni della pista e delle gomme sono elementi che tutti i piloti devono tenere in considerazione ed adattarvisi. Frenando in ritardo nel tentativo di resistere a Gasly Sainz ha accettato il rischio di perdere il controllo della vettura. Nel caso in questione il rischio si è materializzato con una conseguente collisione che ha fatto scattare la penalità“.

Anche la testimonianza di Sainz è’ stata respinta: La testimonianza scritta di Sainz non è un elemento nuovo e rilevante che può riaprire il caso. Innanzitutto, se dal nostro punto di vista la versione dei fatti di Sainz era importante l’avremmo convocato subito dopo la gara, convocazione che invece non è arrivata nei confronti del pilota spagnolo. Nella sua testimonianza oltre a sottolineare lo scarso grip (di cui abbiamo già parlato) ha anche detto di aver avuto il sole in faccia. La logica suggerisce che allora anche altri piloti avrebbero dovuto patire questa condizione. Non è una motivazione sufficiente per spiegare le ragioni di una collisione. Per questi motivi la testimonianza di Sainz non è stata presa in considerazione come un nuovo elemento tale da far scattare l’ammissibilità della riapertura del caso”.

Respinge anche le interviste post gara: “Queste dichiarazioni non rappresentano un elemento nuovo e significativo. Nessuna di queste dichiarazioni ha contenuti sostanziali tali per cui possano essere riconosciuti gli estremi validi per la richiesta di esercitare il diritto di revisione. Alla luce di tutto respingiamo all’unanimità il ricorso presentato dalla Ferrari“.

Insomma una bocciatura su tutta la linea. Era una battaglia difficile da vincere. Difficilissima. Ma forse quando non si hanno prove sarebbe meglio evitare. Il caso Vettel Canada non ha evidentemente insegnato nulla.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. poverino! aveva il sole in faccia mentre gli altri piloti hanno l’aletta parasole sull’alo! poi gli altri piloti avevano già scaldato le gomme, lui non ha potuto. Ma per favore! nemmeno un bambino dell’asilo avrebbe potuto provare a discolparsi con questi argomenti. Non un elemento tecnico, solo una scusa che non lo pone al di fuori delle cndizioni che tutti gli altri piloti hanno sofferto. Ha sbagliato, è arrivato lungo. Punto.

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