Riecco l’Australia, come cambia Melbourne. Istruzioni per l’uso di Albert Park

Dopo due anni di assenza, causa lockdown del Paese per la pandemia, la Formula 1 torna in Australia. Per la venticinquesima volta si correrà sul circuito di Albert Park ma solo un’altra volta è capitato ad aprile, nel 2006. La pista è cambiata quasi quanto le auto.

  • Secondo i tecnici Brembo questo circuito rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. 
  • Essendo solitamente utilizzata per il traffico quotidiano, il venerdì la pista risulta scivolosa, ma con il passare delle sessioni l’asfalto si gomma sempre più, aumentando anche le prestazioni in frenata. Ciò si traduce anche in una maggiore usura di pastiglie e dischi che raggiungono temperature molto elevate per via dell’aumento di grip.
  • La pista ha subìto importanti modifiche per la prima volta dal 1996, anno del debutto in campionato, e ora ha un layout e un asfalto nuovi. Sette curve sono state modificate e due rimosse del tutto, portando il numero totale di curve a sole 14 e accorciando la pista di 28 metri.
  • La modifica più significativa è la rimozione della chicane formata dalle curve 9-10, che è stata sostituita da un lungo e ampio curvone. Le curve 1 e 3 sono state allargate all’interno, così come la curva 6, che ora è notevolmente più veloce.
  • Proseguendo nel giro, quella che era la curva 13 (ora curva 11) è stata allungata in entrata e modificata nel raggio di curvatura. La penultima curva (ora curva 13) è un’altra di quelle ad essere stata allargata e anche una delle tante a cui è stato modificato il raggio di curvatura per consentire di effettuare traiettorie diverse.
  • Essendo un tracciato temporaneo, l’asfalto dell’Albert Park era solitamente piuttosto irregolare, anche se la riasfaltatura potrebbe aver migliorato questo aspetto. L’asfalto dovrebbe offrire scarsa aderenza (2/5 nella scala Pirelli) e livelli ragionevolmente contenuti di abrasione, il che dovrebbe comportare un’usura contenuta.
  • La pista sarà probabilmente molto “verde” e scivolosa all’inizio del weekend, con un alto grado di evoluzione previsto (con un punteggio di quattro su cinque nella classifica Pirelli). La trazione è importante per ottenere una buona spinta in uscita dai brevi rettilinei e dalle curve, mentre le forze in frenata e laterali sono nella media. Anche i carichi sono nella media, con uno stress complessivo sui pneumatici che fa registrare un punteggio di 3/5 nella scala Pirelli.
  • Quest’anno la nomination mescole per il famoso circuito stradale di Melbourne rappresenta una novità, visto il salto mescola tra medium e soft. Infatti la mescola C2 sarà il P Zero White hard e la C3 il P Zero Yellow medium, ma al posto della C4 sarà presente la mescola C5 più morbida come  P Zero Red soft.
  • Questo sarà quindi il debutto in un weekend di gara per la mescola più morbida della gamma Pirelli 2022, e segnerà un cambiamento rispetto alla gara mai disputata del 2020 e al Gran Premio d’Australia del 2019, quando furono selezionate le mescole C2, C3 e C4.
  • In ogni giro del circuito di Albert Park i piloti di Formula 1 utilizzano i freni 7 volte, ma in 3 di queste la riduzione di velocità non raggiunge nemmeno i 55 km/h. L’utilizzo dei freni è inferiore ai 9 secondi al giro, uno dei dati più bassi dell’intero campionato insieme alla pista di Miami che debutterà fra un mese, ed è pari al 12 per cento della durata dell’intero Gran Premio. 
  • A fronte di 3 frenate inferiori ai 6 decimi di secondo ce ne sono altrettante da almeno 2 secondi. Non si usano invece i freni alla curva 5, intitolata a Niki Lauda, primo pilota di sempre a vincere un GP e un Mondiale con i freni Brembo, nel 1975. In 3 delle prime 6 curve invece i piloti sono soggetti ad almeno 4 g di decelerazione. 
  • Delle 7 frenate del GP Australia 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le 3 restanti sono light. 
  • La più dura per l’impianto frenante è la terza curva, nonostante la velocità sia inferiore alla prima e all’undicesima curva. Alla curva 3 però le monoposto perdono 197 km/h passando da 301 km/h a 104 km/h. Per farlo hanno bisogno di 2,55 secondi in cui percorrono 121 metri mentre i piloti sono soggetti a 4,4 g di decelerazione. ​

Il consiglio per videogiocatori

​​Per non sbagliare la staccata alla terza curva dell’Albert Park Circuit nel videogioco Formula 1 serve colpo d’occhio ed esperienza: prima del ponte pubblicitario conviene portarsi sul lato sinistro della pista, per poi attaccarsi ai freni ai 100 metri. Inutile esagerare ritardando la frenata perché si finisce nella via di fuga, rischiando di impiantarsi nella ghiaia. Alla frenata corrisponde una repentina scalata fino alla seconda marcia, preludio all’inserimento in curva.​​

Il parere di Mario Isola: nuova pista, nuovo clima

“Rispetto al passato, e con i piloti che non ci hanno corso per due stagioni, quest’anno ci sono alcune incognite per il Gran Premio d’Australia: innanzitutto il layout del circuito è stato pesantemente rivisto per favorire i sorpassi e, di conseguenza, c’è anche un asfalto nuovo che dovrebbe essere abbastanza liscio. Ciò significa che è probabile che la pista offra livelli di aderenza molto bassi all’inizio, con un alto grado di evoluzione previsto nel fine settimana e una superficie estremamente scivolosa in caso di pioggia. Faremo tappa a Melbourne un paio di settimane più tardi rispetto al passato, ora l’autunno è già iniziato nell’emisfero australe quindi le condizioni climatiche potrebbero essere variabili. Infine, ma non meno importante, quest’anno c’è una generazione completamente nuova di auto e pneumatici con cui i piloti stanno ancora cercando di prendere confidenza. Per tutti questi motivi ci sarà molto lavoro da fare per team e piloti nelle sessioni di prove libere. Abbiamo deciso di optare per il salto di mescola nella nomination perché nei test di sviluppo abbiamo notato che c’era un divario di prestazioni relativamente piccolo tra le mescole C3 e C4 e crediamo che Albert Park, con asfalto e layout nuovi, sia un buon circuito per provare questa opzione”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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